Star Wars: Il risveglio della Forza fa il suo ingresso nelle sale cinematografiche italiane OGGI 16 dicembre 2015.
Il Risveglio della Forza non delude.
È epico, genuino e magico. I nuovi personaggi sono positivi e incredibili, e si crea in breve tempe un forte senso di attaccamento a tutti loro. L’umorismo della saga è stato mantenuto, e anche la recitazione è senza dubbio ai livelli delle precedenti "puntate", così come il grado di continuità della trama è finalmente ai massimi livelli.
Star Wars è stato rimesso insieme come un vecchio arnese, contando sulle parti originali e sul loro buon funzionamento, e utilizzando quelle nuove per sorreggerlo meglio e dargli stabilità. JJ Abrams si è vantato di aver utilizzato i pupazzoni al pari del digitale, scenari reali e veri set con vere scenografie: ha di fatto mantenuto molto della grafica e del design originali, anche tutto ciò che suona antichissimo (la grafica dei mirini delle armi o i pulsantoni colorati dei computer), ma l’ha reso retrofuturistico. Gli ologrammi blu convivono con le proiezioni tridimensionali e tutto appare coerente. Lo stesso trattamento riservato al design e alla tecnologia l’ha subìto anche la storia del film che prende Episodio IV (il primo mai uscito) e lo ripropone senza nascondersi dietro un dito. Ritroviamo la parabola di Luke, Leia, Han e la Morte nera, ma con variazioni moderne a sorreggere la baracca. Entrambe le cose convivono con coerenza. Questo è il più grande trionfo narrativo di JJ Abrams e un obiettivo difficilissimo da raggiungere.
La variazione più importante, l’ha capita chiunque abbia seguito trailer e promozione del film con attenzione, è nella coppia al centro della storia. I rapporti di forza tra i due protagonisti, Rey e Finn, sono molto moderni e guardano più alla fantascienza e ai blockbuster contemporanei che a quelli degli anni ‘70 e ‘80. Al contrario il passo è moderno, lo stesso che Abrams aveva saputo imprimere già al suo Star Trek. Rapidissimo. La prima ora de Il risveglio della Forza non ha un attimo di stasi né un tempo morto, coniuga vertigini tridimensionali (finalmente un buon 3D!), inseguimenti, attese, sorprese e fughe con la lenta scoperta di cosa sia successo nella galassia. Corre sicuramente più dei film originali, è più asciutto e centrato sul piacere e l’esaltazione dell’azione, invece che sulla meditazione della scoperta. Come il suo maestro Steven Spielberg, Abrams racconta una storia mentre i personaggi sembrano non avere il tempo di viverla a pieno, perché gli eventi sono sempre un passo avanti a loro.
La sorpresa maggiore di tutto il film viene da Adam Driver che interpreta Kylo Ren (il personaggio che nei trailer sguaina la spada laser con la guardia), non solo il suo è il carattere di gran lunga più interessante, ma è anche il ruolo meglio interpretato da un attore finora relegato a pellicole indipendenti e ruoli da impacciato. Centrato per il volto che ha, perfetto nel rendere la complessità di chi sta interpretando e forse, al momento, anche dotato della storia migliore.
La delusione maggiore invece viene dalla figura a capo del Primo Ordine. È il distacco più grande che Abrams si prende dalla promessa di rimanere vicino all’estetica e al sapore di Guerre Stellari. E la scelta meno convincente.
Chi si chiede se sia davvero servita tutta la segretezza riguardo la trama avrà la sua risposta in un paio di colpi di scena effettivamente impressionanti e nel lento svelamento di certi personaggi. Di sicuro Star Wars: Il risveglio della Forza sazia quasi tutti gli interrogativi che era lecito porsi e, stranamente per Abrams, ne introduce pochissimi di nuovi. Spalanca le porte alla trilogia e fornisce le basi della nuova parabola, ma si esce dal cinema sapendo quasi tutto quel che sì voleva sapere.
Più spinoso il capitolo “fan accaniti”. Ci sono buone probabilità che Il risveglio della Forza ne accenda la vena polemica. La sua adesione a Episodio IV e la sua scarsa propensione all’epica lo tengono ben lontano dalla trilogia originale. Questo nuovo film non cerca di imitare nulla e l’ha l’arroganza di voler essere qualcosa di unico, inventando e creando. Facilmente tutto ciò non andrà bene a molti e, ancora peggio, Episodio VII ha un suo modo di intendere la Forza, questione che potrebbe far storcere il naso ai fan.
Ma Star Wars: Il risveglio della Forza mantiene in ogni caso la promessa: complimenti JJ Abrams ce l’hai fatta.
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