Telecom inizia la battaglia campale che vede alcuni operatori del settore della fibra ottica a banda ultra larga – capeggiati da Telecom – contro Open Fiber, società che fa capo appunto a Enel e Cassa Depositi e Prestiti.
Nella battaglia campale che vede alcuni operatori del settore della fibra ottica a banda ultra larga – capeggiati da Telecom – contro la nuova società costituita da Enel e Cassa Depositi e Prestiti, per il bando di gara “Banda Ultra larga – modello diretto per la concessione di costruzione e gestione di infrastrutture passive” si potrebbero schierare dei nuovi attori . Sono il Consorzio creato da Retelit, Eolo ed EDS Infrastrutture, anche se al momento né il Dott. Mondo, né il cav. Buglisi hanno manifestato la loro volontà o meno di impugnare la gara per il lotto 2, inerente la regione Emilia Romagna, l’ACEA di Roma e la toscana ASTRA.
Al centro del contendere c’è la maxi gara per portare la fibra ottica super veloce nelle cosiddette aree “bianche”, dove i privati da soli non investirebbero. Tali aree sono state censite e raggruppate dal Ministero dello Sviluppo Economico in sei lotti. Aggiudicati però tutti a un solo concorrente, la Open Fiber, società che fa capo appunto a Enel e Cassa Depositi e Prestiti. Dunque alla stessa mano pubblica.
A fare più rumore è stata la reazione, anche verbalmente violenta, dell’AD di Telecom, Cattaneo, primo e più grande sconfitto di questa vicenda. Ma anche altri esclusi illustri che si potrebbero decidere a dare battaglia a Open Fiber. A essere contestata è la stessa conformazione dei bandi che, secondo gli esclusi, sarebbero stati costruiti per favorire un certo risultato….
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