“Non uccidere” primo titolo disponibile sul sito, totalizza più di un milione di visualizzazioni: la piattaforma Rai Playregge le anteprime e le serie attirano anche in Rete.
Per lanciare il servizio di Rai Play, la RAI ha giocato e vinto la scommessa con “Non Uccidere”. La storia è nota: tutti i nuovi episodi (12) del noir targato FremantleMedia sono stati i proposti in anteprima assoluta dal 1° giugno sulla piattaforma online, Rai Play, visibili integralmente. E’ il primo titolo della RAI a essere reso disponibile sul web, in anticipo sulla messa in onda televisiva che è iniziata il 12 giugno. Un esperimento coraggioso, voluto dall’ex direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, per consentire, come Netflix, la fruizione di una serie in un’unica botta, cosa che né Sky né Mediaset hanno mai fatto.
Alla prova dei numeri certificati del marketing aziendale, il crime con la detective Miriam Leone, nei dieci giorni antecedenti alla messa in onda tivù, ha generato più di un milione di visualizzazioni, un dato abbastanza clamoroso e la prova che alla direzione Digital sono stati bravi a predisporre l’offerta e la promozione. “Per la prima volta l’online fa un successo di questo genere: vuol dire che Rai Play è una piattaforma capace anche di reggere le anteprime e le esclusive. Ma l’altra cosa interessante emersa dalla nostra osservazione di questi mesi è che il brand fiction è fortissimo anche sul web”, dice Maria Pia Ammirati, responsabile Content di RAI Digital e direttore delle Teche Rai, considerando che l’evoluzione dell’offerta di Rai Play nei primi cinque mesi dell’anno ha raddoppiato i consumi rispetto al 2016, registrando una media mensile di 58 milioni di visualizzazioni video.
La fiction, in particolare nel primo quadrimestre, si conferma il genere più popolare raggiungendo a marzo il picco record con quasi 15 milioni di visualizzazioni totali sul mese.
Nel corposo catalogo di titolo cinematografici e televisivi e delle Teche che costituisce il vero appeal di Rai Play, la fiction viene proposta nella modalità del box set, cioè offrire la serie intera in un colpo solo. Anche “Il commissario Montalbano” è finito nel box set dando la possibilità di rivedere anche gli episodi più vecchi durante la messa in onda della nuova serie, ed è stato tolto al termine della programmazione.
Stanno invece per tornare online i “Medici”, spariti dal web dopo la programmazione dello scorso autunno per problemi di diritti.
Resta comunque il fatto che la fiction è il genere che fa i numeri più alti, migliori del film e nettamente superiori all’intrattenimento. Da annotare però che alcuni show particolari, tipo “Facciamo che io ero” di Virginia Raffaele, titolo recentissimo, hanno registrato quasi 800mila visualizzazioni, un numero importante.
La fiction però vola: tra le più viste si piazza “Che Dio ci aiuti 4”, firmato Lux Video, che ha collezionato 14 milioni 650mila visualizzazioni. Un dato straordinario per una serie che, in onda da gennaio a marzo di quest’anno, continua a macinare alla quarta stagione l’ottimo ascolto di 5 milioni di spettatori.
“Tutto può succedere 2”, in pista da aprile e tuttora in onda con una media intorno al 17%, ha totalizzato 3 milioni 700mila visualizzazioni superando “I Bastardi di Pizzofalcone”, un grande successo di RAI1 che su Rai Play si è fermato a 3milioni 100mila.
“La porta rossa”, invece, al 13% su Rai2, ha fatto banco anche sul web con 4 milioni 900mila utenti unici, persino meglio del mitico “Montalbano” (4 milioni 300mila).
“Non uccidere”, invece, ha iniziato solo ora la sua vita televisiva sulla rete di Ilaria Dallatana, con un esordio un po’ deludente (5,7%), che mette in risalto il successo dell’operazione sul web. “Un risultato in linea con le aspettative”, dice Antonella Di Lazzaro, vice direttore dell’area digital. “Dalle valutazioni del nostro marketing è emerso che non c’è stata nessuna cannibalizzazione tra l’anteprima online e la fruizione in tivù”. Di Lazzaro spiega invece come “c’è sicuramente una relazione tra la vita on air e il consumo online, perché molto semplicemente la messa in onda è come se fosse una campagna promozionale continua che accende l’interesse dell’utente. Quindi un prodotto con una serialità molto lunga – ed è il caso di “Che Dio ci aiuti” - è un titolo caldo”.
Il secondo punto del ragionamento riguarda i titoli che, a prescindere dal loro ciclo di vita televisivo, su RAI Play funzionano “perché hanno delle particolari affinità con un target di riferimento che evidentemente consuma molto web, a prescindere che sia giovane o adulto. Il fatto che una serie sia a target giovane o a target più adulto non cambia necessariamente il risultato di fruizione su RAI Play. Quello che cambia è la piattaforma: un adulto tende a consumare l’offerta su pc e il più giovane in mobilità”.
Questo anche perché, ammette il vice direttore Digital, RAI Play ha convertito tutta l’utenza del vecchio portale RAI TV, quindi è seguito da un target adulto, e si stanno facendo degli esperimenti per allargare la platea.
LA FICTION AMERICANA PROSSIMA AVVENTURA
Dal 16 al 26 maggio si sono svolti a Los Angeles gli Screenings in cui le major americane presentano l’episodio pilota della nuova produzione seriale che occuperà gli schermi dei network e dei cable nella stagione 2017-2018. Da sempre è l’appuntamento fondamentale per compratori, distributori e programmatori mondiali, che vi accorrono come alla Mecca perché il prodotto a stelle e strisce è per eccellenza globale e conoscere in anticipo le tendenze che domineranno il mercato dà la sensazione di stare al centro del mondo, e aiuta anche a verificare la coerenza delle proprie scelte e convinzioni.
Per avere un’idea a grandi linee di che cosa si è visto, le proposte più interessanti e i titoli più trendy, ma anche di chi sono i creativi e gli studios che firmano la nuova stagione, abbiamo parlato con i dirigenti della RAI, di Sky, di Fox e del MIA (Mercato Internazionale Audiovisivo), che sono dei veterani dell’evento. Un’opinione abbastanza condivisa è che agli Screenings 2017 è mancata la serie che fa gridare al miracolo. L’anno scorso, per esempio, avevano tutti magnificato il crime Hbo “The Night of” per la qualità di un racconto degno del miglior cinema indipendente americano e un’interpretazione da Serie A di John Turturro e del pakistano Riz Ahmed. Quest’anno invece Hbo e Showtime, le due pay per i palati fini, non hanno tirato fuori neanche un titolo e c’è stato meno prodotto cable, che è quello un po’ più smart. La parte del leone l’ha fatta il prodotto più pop e largo di Cbs, Nbc, Abc e Fox, “che è stato abbondante, con una qualità di livello alto e molto diversificato nel genere e nel target, e questo è un valore”, precisa Marco Spagnoli, giornalista e critico cinematografico, che è consulente del Mia e ha sempre curato la selezione americana del RomaFictionFest. "Ho visto una grande offerta: tanta action, molta fantascienza, supenatural, sitcom, mistery, crime, thriller e molte ibridazioni. Mi pare tutto meno che una stagione di ripiegamento o di transizione”.
Militari e supereroi sono i nuovi trend del racconto americano. Sparite le serie politiche, attenuata l'ossessione del gender, diminuiti anche i reboot di grandi successi cinematografici all’Arma letale’, entrano in scena loro. Come se, archiviata l’era Obama, le major si fossero immediatamente sintonizzate sui valori del trumpismo, sposati dalla nuova maggioranza del Paese, preparando vagonate di serie dedicate a corpi speciali dell'esercito impegnati in pericolose missioni antiterrorismo. Serie muscolari che vedono in azione studi diversi. Se Cbs, in genere sensibile al filone army, proporrà ‘Seal Team’ e ‘Valor’, pensata per il suo canale giovanile The Cw, in aggiunta a ‘Swat’ prodotta da Sony, su Nbc prenderà il via la più spettacolare The Brave’, fino alla più intimista 'Six’ della Weinstein Company per A&E, diretta al canale History.
Dalle divise al supernatural abbonda il prodotto per soli uomini. Supereroi in tutte le salse e ogni tipo di superpoteri hanno una casa e un logo che si chiama Marvel. Fatto esplodere al cinema il fenomeno degli X-Men, la società è attivissima sul fronte tivù da quando a capo di Marvel Television è stato messo il famoso scrittore di fumetti Jeph Loeb, che sta facendo un grande lavoro per diversificare caratteri, target e poteri. Marvel ha presentato parecchi titoli, diversi uno dall’altro, non appoggiandosi alla stessa major. Sul fronte mainstream ‘The Gifted’ con gli X-Men ragazzini braccati dall’Fbi, è prodotto da 20th Century Fox e diretto alla generalista Fox, mentre ‘Inhumans’, personaggi dotati di poteri eccezionali, uscirà a settembre, primo esperimento del genere, nelle sale Imax prima di andare in onda su Abc.
Ma il titolo più fresco e in perfetto stile Marvel si annuncia ‘Cloak & Dagger’, pensato per andare in onda su Freeform, il canale Abc per i millennial: due adolescenti, dopo un trauma, acquisiscono dei superpoteri. Si parla di supereroi ma in realtà è una storia di ragazzi che richiama il tema della diversità. Lei è una ragazza wasp e lui un afroamericano.
Ci sono la nuova Shonda Rhimes e il ritorno del guru di ‘Dr. House’ David Shore. Il nuovo legai a marchio Shon- daLand (produttore di ‘Grey’s Anatomy’, 'Scandal’, ‘Le regole del delitto perfetto’) si chiama ’For thè People’ e seguirà le storie di un gruppo di avvocati di un tribunale federale di New York, che lavorano sia per la difesa sia per il pubblico ministero su casi anche di forte rilievo pubblico, con gli inevitabili intrecci sentimentali dei protagonisti.
Grande curiosità ha suscitato ‘The Good Doctor” (è un format coreano) che la Sony ha affidato al papà di ‘House’ per creare un altro personaggio estremo: sempre medico, ma questa volta autistico. Potrebbe sembrare quasi uno spin off di ‘Dr. House’, ma nel nuovo medicai a prevalere è la chiave emotiva.
Per i palati più esigenti, ‘Absentia’ prodotta da Sony per il suo network Axn, e ‘The Sinner della Cbs Television che sarà trasmesso dal servizio streaming di Hulu. Due serie figlie del modello narrativo alla 'The Night Of in cui sul protagonista grava il dubbio di colpevolezza. In entrambe una donna in primo piano. In ‘Absentia’ Stana Katic, la detective di ‘Castle’, un'agente dell'Fbi rapita da un serial killer e data per morta, viene ritrovata sei anni dopo ma non ricorda niente, nemmeno dell’omicidio di cui è accusata. In ‘The Sinner’, al contrario, Jessica Biel (‘Settimo cielo’) è una donna della provincia americana che in spiaggia con il marito c con la figlia uccide a coltellate un ragazzo che non conosce. Viene arrestata, si dichiara colpevole ma non ce movente. Il poliziotto Bill Pullman è convinto che nulla è come sembra.
Si diffondono sempre di più le serie antologiche ispirate a casi reali in cui in ogni stagione viene raccontata una diversa vicenda. La 20th Century Fox ha presentato ‘Trust’, realizzato per il cable di famiglia Fx, che ricostruisce il famoso rapimento di Paul Getty Junior, avvenuto a Roma negli anni Settanta, mentre Nbc Universal lancia 'Law & Order: True Crime’, ennesimo spin off dell’immarcescibile serie creata da Dick Wolf. In questa stagione si racconta del crimine commesso dai fratelli Menendez che ebbe un enorme risonanza negli Stati Uniti.
Grandi assenti sono stati i neo colossi della produzione Netflix e Amazon. Ma poche volte l'assenza è stata così chiassosa. Si è parlato tantissimo di ‘Electric Dreams’, la nuova serie antologica di Amazon Video prodotta con la Sony e Channel 4 di cui però non si è riuscito a vedere neanche un trailer. Con un grande cast (Steve Buscemi) sono dieci sto-rie chiuse che hanno come comune denominatore di essere tratte dai racconti brevi di Philip K. Dick e sono scritte da Ronald D. Moore, l'autore della celebre ‘Battlestar Galactica’, e Bryan Cranston.
È stato invece visto un lungo trailer di ‘Star Trek: Discovery’, serie ideata da Bryan Fuller e Alex Kurtzman che debutterà in autunno su Cbs e sulla piattaforma online Cbs All Access. Fuori dell'America sarà invece disponibile per gli abbonali di Netflix. Ritorna così in tivù il celebre marchio di fantascienza con un prequel ambientato dieci anni prima dei tempi del capitano Kirk e di Spock, che vedrà due donne nei ruoli di comando della Discovery’.
Fonte: Prima Comunicazione
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