L’Ad di Terna Matteo Del Fante: “Non cambiamo la politica dei dividendi, che è già una politica di incremento, cioè non abbiamo un dividendo stabile ma un dividendo che anno su anno ci porta a un incremento del 3%. Quindi passiamo dai 20 centesimi per azione del 2015 ai quasi 24 centesimi per azione della fine del piano. Quindi un incremento del dividendo da 20 a 24 centesimi significativo, di oltre il 20%”.
Aumento degli investimenti nella rete elettrica del 30% a 4 miliardi per far fronte all’aumento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, conferma della crescita di tutti i parametri finanziari a cominciare da utile netto e dividendi, visti in aumento del 3% l’anno. Questi in sintesi gli obiettivi del nuovo piano industriale al 2021 di Terna che prevede ricavi a 2,3 miliardi di euro, un Ebitda di 1,7 miliardi pari a una crescita media annua del 2%, un valore degli asset regolati di 15,6 miliardi a fronte di un indebitamento netto di 8 miliardi. Numeri che confermano la solidità finanziaria del gruppo con un rapporto debito rab inferiore al 60%. Nell’arco del piano è prevista una generazione di cassa pari a 2 miliardi a sostegno di una generosa politica dei dividendi.
L’Ad di Terna Matteo Del Fante: “Non cambiamo la politica dei dividendi, che è già una politica di incremento, cioè non abbiamo un dividendo stabile ma un dividendo che anno su anno ci porta a un incremento del 3%. Quindi passiamo dai 20 centesimi per azione del 2015 ai quasi 24 centesimi per azione della fine del piano. Quindi un incremento del dividendo da 20 a 24 centesimi significativo, di oltre il 20%”.
Terna ha poi presentato i risultati preliminari 2016 chiuso con ricavi in aumento a 2,1 miliardi, un Ebitda superiore alle attese di 1,54 a fronte di investimenti per 900 milioni. Indicazioni positive anche per il 2017 con ricavi previsti in aumento a 2,25 miliardi, un Ebitda di 1,58 miliardi e un utile per azione di circa 34 centesimi. Sul fronte industriale Terna punta allo sviluppo delle interconnessioni con Montenegro, Francia e Austria per diversificare le fonti di approvvigionamento, mentre sul fronte interno l’obiettivo è quello di avviare il progetto di collegamento con la Sardegna e la Corsica e di rafforzare la dorsale fra nord e sud del paese. Attese in forte crescita anche le attività non regolate, come ad esempio la realizzazione di impianti fotovoltaici per la Rete Ferroviaria italiana, il cui contributo all’Ebitda del gruppo è previsto in aumento del 40% a 350 milioni di euro. Infine nell’arco del piano sono previsti 250 milioni di investimenti in attività regolate all’estero con focus sul Sud America, in particolare in Cile e Uruguay, paese dove il gruppo è già presente così come in Brasile.
Fonte: askanews
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