Il Consorzio CEV, diretto da Gaetano Zoccatelli, ha attivato il Progetto “Piano della Luce” che consente ai Comuni di realizzare la messa a norma, la riqualificazione in tempi rapidi ed il mantenimento in efficienza degli impianti, ottenendo una significativa riduzione dei consumi, dei costi e dell’inquinamento luminoso. La convezione tra il Comune di San Bonifacio e il Comune di Spresiano rappresenta un caso di successo per questo progetto di illuminazione pubblica.
Tutti i lampioni e i punti luce della pubblica illuminazione, obsoleta e costosa divoratrice di energia, saranno resi più funzionali ed economici. E' quanto previsto dalla convenzione approvata tra il Comune di San Bonifacio e il Comune di Spresiano (Tv), che hanno aderito al Piano della luce promosso dal Consorzio Cev (Energia elettrica Veneto) per finanziare interventi di efficienza e risparmio energetico.
L'unione dei due Comuni, che hanno analoghe caratteristiche, consentirà di partecipare con maggiori possibilità al bando della Regione che prevede il finanziamento di questi progetti fino all'80-85 per cento in conto capitale a fondo perduto: un'opportunità che l'amministrazione comunale ha subito colto, considerando estremamente negativa la scelta fatta dalla precedente giunta. Infatti, quando in Consiglio comunale si è svolto il dibattito per l'approvazione della convenzione, nell'illustrarne i vantaggi il sindaco Giampaolo Provoli ha sottolineato che il precedente piano avrebbe pesato sulle finanze in quanto la durata eccessiva (18 anni) alla fine sarebbe costata 200mila euro in più.
Di diverso avviso il consigliere Alessandro Signorato (Lega nord), assessore nella passata amministrazione, e sostenitore della scelta fatta a suo tempo: «Assurdo revocare una gara d'appalto quasi arrivata a conclusione». E, prima di uscire dall'aula per non partecipare al voto, ha affermato: «Ne subirete le conseguenze, pagherete di tasca vostra».
Provoli gli ha obiettato: «E' meglio realizzare l'opera con un finanziamento regionale a fondo perduto o è più conveniente per il Comune pagare, per 18 anni, un mutuo al tasso del 6 per cento, quando oggi i tassi sono al 2 per cento? Attualmente», ha concluso il sindaco, «per la pubblica illuminazione paghiamo 580mila euro mentre, con l'altra soluzione, solo nel primo anno avremmo pagato 650mila euro». Michele Teatin (Movimento 5 Stelle) ha detto sì alla convenzione, che è stata approvata con una sola astensione, quella di Barbara Sommaggio.
Con l'occasione è stato reso noto che il caso del lampione «ubriaco», di piazza Costituzione, sollevato di recente su L'Arena e oggetto di ironici commenti anche in un precedente Consiglio comunale, è stato risolto con la «decapitazione» della telecamera che pendeva, antiestetica, sopra il lampione, e il raddrizzamento della base spesso colpita dalle auto in retromarcia dal parcheggio, ora evitata con una semplice fioriera.
FONTE: L’Arena
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