VENEZIA
Fra gli stipendi degli operai e i contributi della previdenza, un fabbro veneziano in crisi economica ha scelto di pagare la manodopera. In questo modo l’imprenditore ha accumulato un debito con l’Inps e l’Inail che, fra more e interessi, è arrivato a superare i 660 mila euro. Ma le cartelle di Equitalia sono state annullate dal tribunale di Venezia, al termine della causa intentata tramite l’associazione di tutela dei consumatori Aua di Padova e patrocinata dall’avvocato Francesco Carraro.
Il giudice ha infatti stabilito che la società di riscossione ha agito in assenza del ruolo, vale a dire del titolo esecutivo a pretendere il saldo del debito per conto degli enti creditori. Secondo l’Aua «il motivo su cui si basa la sentenza potrebbe, a cascata, comportare l’annullamento di centinaia di migliaia di cartelle».
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