Mi muovo al ritmo di una danza vecchia di secoli; ballo con lei, fissandola nei suo bellissimi occhi ricamati di nero.
Cadiamo all’indietro, mano nella mano. Le coperte ci avvolgono soffici.
Sorride, mi sfiora il viso. I nostri sguardi si trovano, tutto è perfetto.
- Guarda, in cielo! – Si alza di scatto, il rumore è assordante! Veniamo illuminati dai fulmini colorati di mille fuochi d’artificio. Ci alziamo, corriamo, saltiamo, facciamo piroette; ad ogni nuova esplosione gridiamo a pieni polmoni.
Il cielo è invaso da effetti spettacolari, sembra una lotta fra stormi di draghi.
Si gira si ferma, trattiene il respiro e mi bacia.
La vedo correre, la sua gonna lunga la avvolge, il vento la trasforma in una vela.
Salpiamo. Lei sfiora Marte, io sorrido alla Via Lattea; l’universo è nostro, non è mai stato così immenso e vicino.
Saltiamo giù dalla barca, un mare vuoto e calmo ci attende.
- Non hai sete? -
Si ho sete. Sorseggio la camomilla.
E’ seduta davanti a me, legge un vecchio libro. Mentre sento il sapore di margherite e zucchero immagino l’odore di vecchie pagine ammuffite dal tempo.
Una farfalla le vola attorno, segue il flusso delle sue dita smaltate di rosso. E’ lei il centro dell’universo, anche le farfalle sono piccole marionette, mosse dai fili della sua bellezza.
I capelli le cadono sulle spalle, come la pioggia cade intorno a noi. Riparati da una grande quercia giochiamo a carte.
Ormai è notte, c’è poca legna nel camino, meglio aggiungerne un po’.
- Che cosa fai? -
- Niente, torno subito. –
Si gira su un fianco, il lenzuolo lascia intravedere i suoi fianchi. Sorride.
- Sei buffo, rannicchiato lì per terra, accanto al camino, sembri un orsetto lavatore bagnato! -
Mi lascio conquistare dal pavimento, troppo stanco per raggiungere il letto, sedendomi ci penso. Penso seriamente a come sarebbe vivere per sempre qui, preoccupandosi solo del fuoco.
Sorrido guardando il calendario, fra poco sarà primavera, non ci sarà più bisogno di accendere il fuoco.
Si è alzata, una mano appoggiata al vetro della finestra, fissa la pioggia che cade sbattendo sul vetro.
La fisso, il profumo di gigli è sempre più forte. Mi lascio conquistare dal sonno.
Aperiodico gratuito di socializzazione |
| Contact Us
| Invita i tuoi amici
| RSS:
Blog
| Video
| News
| Links
|
Commenti