E' colpa di Tom & Jerry.
E' quanto sostenuto dal capo del Servizio informazione di Stato dell'Egitto, Salah Abdel Sadek, durante un incontro con i giornalisti all'Università del Cairo.
Secondo il numero uno dello State Information Service (SIS), ha apostrofato i cartoni animati con protagonisti il gatto e il topo - ma ha fatto riferimento anche ai videogame occidentali, in questo modo - "mostrano la violenza in un modo divertente e inviano il messaggio che, 'sì, posso colpirlo' e 'posso farlo esplodere' senza problemi, producendo l'idea che tutto questo sia naturale", è quanto riferito dal sito 'Egyptian streets'.
"Sta diventando normale per i giovani passare molte ore giocando a videogame in cui si uccide e si sparge sangue" e tutti "sono felici e contenti", ha sottolineato Abdel Sadek, per cui ragazzi ed adolescenti sono spinti "a ricorrere alla violenza, che considerano sempre più normale e comprensibile".
Dopo l'intervento ufficiale del funzionario egiziano, è stato pubblicato sul sito 'Youm7', un articolo dal titolo 'Five accusations Tom and Jerry faces in Egypt'.
A seguito di queste afermazioni i sui social network, si sono scatenati, e sono partite immediatamente critiche e controaffermazioni.
Il 'Washington Post', ad esempio ha dedicato un articolo alla questione, lasciandolo in sospeso con una domanda: "La domanda che si pone è: il governo egiziano censurerà 'Tom & Jerry' alla TV?".
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