A volte può capitare di bere troppo, e magari di fare qualcosa di cui poi ci si potrebbe pentire. E la cosa diventa tanto più imbarazzante quante più persone hanno assistito alla vostra uscita di testa.
Quindi come porre rimedio quando le bravate sconfinano nei social network, magari con qualche frase indesiderata ?
Un tweet da ubriachi può creare delle figuracce non da poco. E, magari, avere conseguenze talvolta devastanti per chi, ha, sui social una reputazione da difendere.
A breve, potrebbe esserci un antidoto ai tweet alcolici: un ricercatore dell’università di Rochester, ha creato un algoritmo per capire se l’autore del tweet abbia bevuto prima o mentre scriveva.
Per realizzare l’algoritmo, sono stati analizzati oltre 11.000 tweet, prima con il “Mechanical Turk” di Amazon (un servizio di crowdsourcing che permette di affidare ad un gran numero di soggetti piccoli compiti semplici, come in questo caso rispodere ad alcune domande su un tweet), poi sulla base dei risultati ottenuti, creando un sistema automatizzato in grado di capire se chi twitta ha bevuto o meno.
Il risultato è stato un algoritmo che avrebbe un’ accuratezza, tra l’82% ed il 92%, e che ha già permesso ai ricercatori di capire alcuni dati interessanti sulle preferenze degli americani nei confronti dell’alcol: apparentemente, gli abitanti di New York preferiscono bere a casa o dai vicino a casa, mentre chi abita nelle periferie ha la tendenza a fare più strada, andando ad alzare il gomito in qualche locale preferito.
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