Altro che casa dei sogni. Per tre delle sette ditte che hanno depositato alla Procura della Repubblica di Fermouna denuncia-querela per truffa contro la societàEvents World Experience Limited (Ewe Wood) e i suoi due sedicenti amministratori (un uomo e una donna, romani) la cantonata è stata doppia.
Non solo a distanza di un anno non hanno visto il becco di un quattrino per la villetta di Servigliano tirata su a tempo record (sette giorni) per il reality show di Canale 5 «Extreme Makehover Home Edition Italia», ma lo stesso è accaduto pari pari anche per il casale realizzato a Poggio Nativo, in provincia di Rieti.
E guarda caso ad occuparsi della costruzione è stata sempre la EweWood di Malta. Ultima puntata del reality: si gira il 22 settembre del 2013. Una settimana dopo Servigliano. E le gru della Pepa Trasporti di Recanati sono anche lì. Il conto complessivo è di 13.300 euro spalmato su due fatture. «Tuttavia, terminato il lavoro e inviate le fatture— si legge nella denuncia-querela depositata in Procura per conto delle ditte dall’avvocato Massimo Petracci del Foro di Fermo—nessuno ha più provveduto al saldo». Solo a marzo arriva il fax di un avvocato romano, che «vista la situazione di difficoltà finanziaria, proponeva un piano di rientro spalmato in due anni».
Poi silenzio di tomba, e chi s’è visto s’è visto. Ma a Rieti c’erano anche la Zero Co2 e la Wind Solar sas di Monte Urano. La proposta arriva mentre lavorano a Servigliano ed entrambe accettano il lavoro«concordando di operare in economia, cioè quantificando il costo dei materiali e le ore lavorate, dato che per il vitto e l’alloggio avrebbe provveduto la Ewe Wood». E fanno 10.930,40 euro per la Wind Solar e 6.211,92 per la Zero Co2. «Per l’opera eseguita in provincia di Rieti—dichiarano nella denuncia i titolari delle due aziende — veniva rilasciata la certificazione di conformità degli impianti elettrici, mentre per il cantiere di Servigliano, non avendo (le ditte, ndr) direttamente eseguito le opere, ciò non veniva fatto».
E qui c’è il secondo colpo di scena. Perché invece il 14 luglio viene fuori che «in Comune, a Servigliano, risulta depositata una dichiarazione di conformità di un nuovo impianto elettrico per l’abitazione di via Bramante a firma Wind Solar». Sì, solo che la ditta — a sentire il titolare — non l’ha mai rilasciata e dunque il documento è stato falsificato. Per questo nella denuncia-querela oltre alla truffa si ipotizza anche il reato di falsità materiale a danno della stessa Wind Solar di Monte Urano. Enel mirino c’è sempre la Ewe Wood, società — così nel sito web — che si occupa di bioedilizia e costruzioni in legno. Il problema è che l’unico contatto è un numero verde agganciato ad una segreteria: zero risposte. E intanto spuntano i nomi di altre ditte gabbate, tra le quali un'azienda di Piancarni di Campli per il cantiere di Cepagatti, in provincia di Pescara.
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