I contribuenti ritardatari, che non hanno rispettato i termini di pagamento delle cartelle Equitalia, potranno accedere di nuovo alla rateazione, a patto che la violazione sia antecedente al 22 giugno 2013. Lo prevede un emendamento al decreto legge Irpef, approvato all'unanimità dalle commissioni Finanze e Bilancio del Senato.
Le società partecipate dallo Stato dovranno procedere a tagli ma più "flessibili": è quanto prevede poi un emendamento dei relatori, Cecilia Guerra (Pd) e Antonio D'Alì (Ncd) al decreto Irpef approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze di Palazzo Madama. Si prevede infatti che i tagli ai costi operativi (fissati nel 2,5% per il 2014 e 4% nel 2015) avverrà con modalità parzialmente o totalmente alternative rispetto a quelle più stringenti previste dall'articolo 20 del provvedimento. Andranno però mantenuti gli obiettivi di risparmio previsti.
La Rai, come previsto, viene esclusa dai tagli previsti a carico delle società partecipate dallo Stato. Lo prevede un altro emendamento al decreto Irpef che modifica l'articolo 20 escludendo la tv pubblica così come il governo aveva anticipato di voler fare.
L'articolo 20 del decreto Irpef prevede che le società a totale partecipazione diretta o indiretta dello Stato e le società direttamente o indirettamente controllate dallo Stato - ad esclusione di quelle emittenti strumenti finanziari quotati nei mercati regolamentati - realizzano, nel biennio 2014-2015, una riduzione dei costi operativi, esclusi gli ammortamenti e le svalutazioni delle immobilizzazioni nonché gli accantonamenti per rischi, di almeno il 2,5 per cento nel 2014 ed almeno il 4 per cento nel 2015.
Ok alla cessione di quote di Rai Way: lo esplicita un emendamento dei relatori al decreto Irpef depositato nelle commissioni Bilancio e Finanze del Senato ma non ancora approvato. Viene inoltre cancellato l'obbligo della Rai di mantenere Rai World.
Per quanto riguarda Rai Way «ai fini dell'efficientamento, della razionalizzazione e del riassetto industriale nell'ambito delle partecipazioni detenute dalla Rai Spa, - si legge nel testo - la
società può procedere alla cessione sul mercato, secondo modalità trasparenti e non discriminatorie, di quote di Rai Way, garantendo la continuità del servizio erogato». Per Rai World invece si cancella l'obbligo per l'azienda di avere una società per la produzione, la distribuzione e la trasmissione di programmi radiotelevisivi all'estero.
Sedi regionali della Rai salve. Le commissioni Bilancio e Finanze del Senato sarebbero orientate ad approvare un emendamento del Partito democratico al decreto legge Irpef, che esclude le sedi dai tagli previsti. La proposta di modifica, spiega il senatore del Pd, Salvatore Margiotta, assicurerà strutture adeguate in ogni regione.
Oltre alla Rai anche la Consip e le controllate delle società in via di privatizzazione (Poste ed Enav) vengono escluse dai tagli.
Si va poi verso l'ok nelle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato all'emendamento al decreto Irpef che rinvia il pagamento dei canoni demaniali presentato da Tomaselli del Pd. Attualmente l'emendamento è accantonato ma dovrebbe ricevere il via libera. Il pagamento del canone demaniale slitterebbe dunque dal 15 maggio al 15 settembre, al termine della stagione estiva favorendo le imprese di settore.
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