Isaac Asimov è uno dei giganti indiscutibili della fantascienza e, al pari di altri suoi colleghi scrittori come Ray Bradbury o Arhur C. Clarke, è stato un osservatore privilegiato e critico del momento storico in cui viveva. Nel 1964, in occasione della New York World’s Fair scrisse un articolo in cui immaginava di visitare la stessa esposizione, ma cinquant’anni dopo, cioè nel 2014. In esso descriveva alcuni progressi della scienza, della tecnologia e dell’umanità che possiamo ben riconoscere nella nostra quotidianità, anche se molti sono ancora di là da venire.
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