La segretaria low cost, il pasto frugale, i biglietti dei mezzi pubblici: per quanto si possa andare al risparmio, vivere ha comunque un prezzo più alto di quanto si vorrebbe. Anche di quello auspicato dai parlamentari del Movimento 5 Stelle, per i quali, in fatto di risparmi, non è più tempo di atti di coraggio. Hanno già rinunciato ai prezzi politici, ai privilegi di casta: alla buvette, all’auto blu (eccetto chi è senza macchina) e a un bel gruzzolo (2.500 euro al mese) dello stipendio.
Rinunciare alla diaria? Non esageriamo!
8MILA EURO FANNO GOLA.
Gli 8mila euro circa della diaria in aggiunta allo stipendio da parlamentare (grillino) di 2.500 euro, devono rimanere nella disponibilità dei parlamentari a 5 Stelle. Lo dicono in un referendum sulla Rete, effettuato nello scorso week end, gli stessi onorevoli e senatori grillini.
Saranno dunque i singoli parlamentari a decidere se destinare i quattrini al “fondo di solidarietà” che dovrebbe costituirsi con i loro risparmi. Alla votazione referendaria hanno partecipato 132 parlamentari del movimento sul 163, e quasi la metà di questi (in maggioranza relativa), si è opposto all’obbligo di rinunciare ai benefici di Palazzo Madama e Montecitorio, come Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio avevano chiesto.
Ma sono davvero necessarie tutte quelle pernacchie anti-casta, se poi si rinuncia a nemmeno un quarto della paga?
Il potere logora chi non ce l'ha - come diceva il Gobbo di Montecitorio
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