Sulla base dei dati raccolti dall'I.S.T.(istituto superiore sanità), emerge come l'aspettativa di vita sia crollata, a partire dal 2003, in concomitanza con l'aggravamento della situazione ambientale.
Questo peggioramento non è solo la conseguenza di un modello produttivo aberrante, ma soprattutto il risultato di una deliberata contaminazione della biosfera (dalle scie chimiche alla diffusione delle sementi transgeniche, dal benzene nei carburanti alle nanoparticelle degli inceneritori etc.). Così i nosocomi e le cliniche sono gremiti di anziani, mantenuti in orribili condizioni di vita larvale, in modo da favorire le multinazionali farmaceutiche e le fondazioni che, come la L.I.L.T., con i denari devoluti in beneficenza, fingono di compiere ricerche, mentre eseguono crudeli ed inutili esperimenti sulle cavie.
Un articoloapparso tempo fa metteva in discussione il mito dell'allungamento della vita media e lo stato di benessere dei cittadini. In sintesi in quest'articolo osservavo come, nonostante la vita media si allunghi, in realtà la gente sta peggio, anche se i farmaci riescono molto abilmente a farti vivere più a lungo, pur stando male: in pratica procrastinano soltanto l'"evento finale". Del resto, lavorando in una struttura ospedaliera, in un reparto dove sono ricoverati molti pazienti, mi accorgo io stesso del peggioramento delle condizioni di vita. Aumentano i tumori, aumentano in maniera drammatica malattie autoimmuni, allergie, intolleranze alimentari e casi di Alzheimer.
Oltretutto, in questi ultimi anni, ho visto insorgere patologie strane in pazienti sani con sintomi che hanno qualcosa di inquietante: ascessi, cancrene, patologie da agenti microbici nuovi, che prima colpivano solo i malati di A.I.D.S.
Sempre più spesso arrivano persone al "Pronto soccorso" con sintomatologie acute non spiegabili in alcun modo: i medici liquidano tranquillamente questi pazienti, bollandoli come "rompicoglioni".
Qualche tempo dopo, come il cacio sui maccheroni, trovai un articolo scritto da Patrizia Gentilini, oncologa dell'I.S.D.E. che evidenzia chiaramente i numeri di quanto affermavo: "L'Eurostat (Istituto europeo di Statistica) considera, infatti, un altro parametro, ovverosia l'aspettativa di vita sana e cioè l'attesa di vita indenne da gravi patologie o invalidità. Tale aspettativa, come si vede dal grafico, è cominciata a calare dal 2003. Patrizia Gentilini svolge alcune interessanti osservazioni: « E' ora di passare dalle parole alle azioni: guardiamoci intorno, chiediamoci che ruolo hanno pesticidi, diossine, nichel, cadmio, cromo, piombo, mercurio, benzene, PCB, IPA... e gli altri numerosissimi veleni presenti ormai stabilmente non solo in aria, acqua, cibo, ma nel nostro stesso corpo »".
In effetti, siamo avvelenati da enormi dosi di sostanze tossiche che il nostro organismo non è più in grado di espellere o metabolizzare. Ma c'è di più! Le sostanze elencate sono presenti da decenni nell'aria e negli alimenti. Ciononostante, fino al 2003, l'aspettativa di vita sana addirittura saliva, dopodiché, a decorrere dal 2003, cominciò a scendere. non solo, a crollare in picchiata!
Nelle donne sarebbe scesa addirittura di dodici anni in un quinquennio, limitandosi ad allungare il grafico con una progressione geometrica: nel 2018, l'aspettativa di vita sana in una donna alla nascita sarebbe di 38 anni!
Ci sono oramai più malati che persone sane. Ci sarebbe più persone negli ospedali che fuori curati da medici oberati di lavoro e anch'essi infermi. Non si sa poi con quali soldi verrebbero curati i nuovi pazienti. Per quale motivo il nostro fisico che, fino al 2002, sopportava così bene tutto, adesso ha subito un tracollo? Gli agenti inquinanti hanno sempre rappresentato un effetto collaterale del consumismo, una conseguenza inevitabile se volevamo il cosiddetto "benessere" e nessuno si è mai curato minimamente di combatterli. Per spiegare questi grafici dunque dobbiamo prendere in considerazione un altro fattore: il dolo! Proprio così: qualcuno lo fa intenzionalmente!
E nel resto del mondo come va?
I grafici dell'Eurostat sono stati riportati ad un convegno dal Dottor Valerio Gennaro, epidemiologo dell'I.S.T. di Genova: in occasione del simposio sono stati mostrati dati relativi a diverse nazioni europee. Nel 2003 si è verificato un crollo dell'aspettativa di vita sana in parecchie nazioni, ma il paese dove il fenomeno si è rivelato più drastico è l'Italia. Nessun calo è stato registrato in alcune nazioni del Nord Europa.
D'altronde quando si stipulano questi accordi tra poteri internazionali, i primi a genuflettersi sono i nostri politici sia di destra sia di sinistra: nel nostro territorio sono ubicate le basi militari della N.A.T.O. dove gli Statunitensi fanno liberamente tutti i loro porci comodi, senza che nessuno possa obiettare, cosa che avviene solo in Italia. Anche qui i danni per la salute non sono indifferenti. D'altra parte è solo in Italia che si è ventilato di riprendere il programma nucleare anche dopo il disastro di Fukushima. Sembra che sempre in Italia ci sia il maggior numero di vaccinazioni raccomandate e pagate dal Sistema sanitario nazionale.
Nella raccolta differenziata siamo il fanalino di coda. Perché? Per permettere alle multinazionali della morte (Veolia) di costruire gli inceneritori.
Allora che cosa aspettiamo? Ci decidiamo a muoverci o vogliamo aspettare di trovarci in un letto di ospedale moribondi, con un'infermiera o un medico che ci trattano a pesci in faccia?.
Fonte: farmacolobby.org
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