Il contrassegno SIAE, il famigerato bollino che doveva essere apposto per legge su tutte le copertine di CD e DVD, è stato definitivamente dichiarato illegale dal Consiglio di Stato, dopo che la Corte di Giustizia Europea ne aveva accertato l'illegittimità nel 2007, ma qualche zelante giudice del TAR del Lazio ne aveva annullato la sentenza.
Più precisamente, la SIAE, dopo la decisione della Corte di Giustizia UE, aveva avuto la spudorata idea di chiedere al Governo un nuovo regolamento, che almeno annullasse le pretese di rimborso per i compensi versati dal 2000 al 2007 (decine di milioni di euro).
Nel 2009, la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva ratificato un nuovo regolamento, stilato sui dettami della SIAE, nel quale veniva specificato che i compensi percepiti (illegalmente) dal 2000 al 2007 non potevano essere rivalsi.
Lo scorso 2 febbraio, il Consiglio di Stato ha stabilito che la retroattività non poteva essere un requisito di tale regolamento, dunque la SIAE ha illegalmente percepito milioni di euro per un bollino illegittimo e dovrà rimborsarli (cosa che si è rifiutata di fare finora).
Appellandosi alla decisione del Consiglio di Stato, gli imprenditori potranno far richiesta di rimborso presso un normale tribunale civile, vista l'entità dei rimborsi, difficilmente rimarrà qualcosa della SIAE, a meno che non esca fuori un nuovo cavillo che le permetta di cavarsela.
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