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Affinchè un'idea si trasformi in realtà occorre solo l'intervento della volontà umanaTutti coloro che sono incapaci di imparare si sono messi ad insegnare. (Oscar Wilde)

Le Porcellane Di Sèvres

La famiglia D'Albis è il simbolo della sorprendente continuità che perpetua tradizione ed abilità nella famosa cittadina francese di Sèvres. Infatti questa famiglia porta avanti questa tradizione che risale al 1788 quando un suo avo fu assunto come decoratore.
Molti dei dipendenti appartengono a famiglie che lavorano nella fabbrica da più generazioni.

Da quando, per decreto di Luigi XV, vi sorse la celebre fabbrica di porcellanaSèvres è sinonimo di perfezione, una vetrina dell'abilità e del gusto francesi.
I collezionisti sono sempre alla caccia dei resti di servizi famosi, come quello creato per la Marchesa di Pompadour che costò una fortuna, o quello dei Quartieri Generali che Napoleone si portò sempre dietro in tutte le sue campagne e che era decorato con scene dei suoi trionfi.

Oggi come nei giorni della monarchia la fabbrica, di proprietà statale, rappresenta la Francia: i due terzi della produzione annua vengono acquistati dallo stato.
All'Eliseo ci sono tre servizi e le cene ufficiali nelle ambasciate francesi sparse per il mondo vengono servite su piatti di Sèvres.

Una porcellana di Sèvres è il dono offerto più di frequente dai funzionari del governo francese, dal modesto vaso che si regala ad un circolo sportivo fino al servizio di 72 pezzi donato alla principesa Margrete di Danimarca in occasione delle sue nozze con il francese Henri de Montpezat.

La porcellana - che in definitiva non è altro che una qualità di argillail caolino, cotta e resa impermeabile da un rivestimento vetroso - è una scoperta cinese del VII secolo: ma passarono circa 1000 anni prima che in Europa si riuscisse a scoprirne il segreto.
Nel 1710 una fabbrica di Meissen, in Germania, cominciò a produrre vera ceramica di caolino e l'Europa ne andò subito pazza.
Quando sorse la fabbrica di Sèvres i ceramisti francesi dovettero accontentarsi di un sostituto della vera porcellana, finchè nel 1796, vicino a Limoges, fu scoperto dell'autentico caolino.

Le Porcellane Di Sèvres

La leggenda popolare attribuisce la scoperta ad una certa madame Darnet, moglie di un chirurgo del paese, che era tanto soddisfatta dell'argilla bianca ed untuosa che usava come sapone da bucato da parlarne al marito.
Questi a sua volta passò l'informazione ai chimici del re: tre anni dopo Luigi XV poteva mandare porcellana di Sevres in dono all'Imperatore della Cina.
Oggi la fabbrica di Sèvres ha sede in un grande edificio costruito sulle rive della Senna da Napoleone III, ma niente è cambiato nelle tecniche della lavorazione manuale.
A parte i forni alimentati a propano, si può dire che non ci siano macchinari moderni.
In un'epoca in cui gli altri produttori di porcellana usano ingredienti già preparati, a Sèvres si continua a triturare il materiale con la macina proprio come due secoli fa.
Può capitare, una o due volte all'anno, che si debbano cuocere pezzzi particolarmente grossi o complessi; vengono allora usati grandi forni a legna, vecchi di secoli.
Cuocere a legna richiede 32 ore di sorveglianza continua. Durante la lunga notte di veglia, la squadra addetta alla fornace offre sempre una festicciola a tutti gli operai della fabbrica.

Le Porcellane Di Sèvres

Fedeli ad una tradizione di perfezione, gli artigiani di Sevres sono appasionati al loro lavoro; i tornitori od i modellisti, anche quando hanno finito di lavorare un pezzo, continuano ad interessarsene finchè non lo vedono ultimato.
Quando i pezzi vengono tolti dalla fornace è: il Momento della Verità.
Il prezzo di una porcellana di Sevres viene stabilito in base al tempo richiesto dalla lavorazione: non esiste quindi una regola fissa.
Per facilitare agli artisti l'elaborazione di nuovi disegni ispirati a modelli del passato, a Sevres ci sono una vasta biblioteca sulla storia della porcellana, un'incredibile collezione di dipinti floreali del XVIII e XIX secolo ed un archivio di vecchi disegni che risalgono ai primi anni di attività della fabbrica.
In un magazzino tanto grande che potrebbe ospitare un jet sono conservati circa 7.000 modelli e 80.000 stampi di creazioni del passato, molti dei quali vecchi di 200 anni.
Uno dei pezzi più stupefacenti è un centro tavola lungo quattro metri che riproduce in scala ridotta dei monumenti egiziani, modello per un dono allo Zar Alessandro I di Russia da parte di Napoleone.
Oggi, dopo più di due secoli di attività, la fabbrica nazionale di porcellana, patrimonio inestimabile, è ormai parte integrante della cultura francese perchè ha restituito a una venerabile tradizione artigianale il suo giusto posto come forza viva, giovane e stimolante.

 

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