A 13 anni cominciai a fumare di nascosto insieme ai miei coetanei.
Dal fumare di nascosto passai molto presto ad un pacchetto di sigarette al giorno.
Cominciai a lavorare per un Comitato di Educazione Sanitaria per informare i cittadini sul pericolo di fumare.
Come era possibile consigliare agli altri a non fumare, quando il portacenere della mia scrivania alla fine della giornata conteneva almeno una trentina di mozziconi.
I rapporti medici mi incoraggiavano a smettere di fumare, ed ero consapevole che il fumo uccide più persone che non gli incidenti automobilistici.
Nove su dieci vittime del cancro ai polmoni sono fumatori.
Un pacchetto di sigarette al giorno riduce di otto anni la speranza media di vita.
Ogni volta che leggevo queste queste statistiche, mi affrettavo a spegnere la sigaretta che stavo fumando; ma poche ore dopo ne accendevo meccanicamente un'altra.
Avevo già dimenticato quelle statistiche ammonitrici.
Finchè un giorno, armato di risolutezza, programmai il definitivo abbandono del mio vizio del fumo.
Decisi, prima, di iniziare il giorno del mio compleanno.......poi rimandai a prima delle vacanze..... meglio: al ritorno delle vacanze.
Continuavo a dire no al fumo, ma evidentemente non facevo sul serio.
Ho appreso che milioni di fumatori attraversano le stesse crisi di rigetto del tabacco.
Un'inchiesta ufficiale ha dimostrato che un fumatore su due vorrebbe sinceramente rinunciare al fumo; molti tentano; il 30% riesce; gli altri falliscono miseramente.
Come fanno i fortunati che riescono?
Interrogando ex fumatori, medici e svariati specialisti, ho scoperto che esistono tre categorie di ex fumatori; quelli che smettono al primo tentativo; quelli, più numerosi, che con grandi sforzi elaborano metodi fondati sull'analisi della loro assuefazione; infine coloro che ricorrono ad una cura anti-tabacco scelta tra il vasto assortimento disponibile.
Gli ex fumatori del primo gruppo hanno confermato che il primo passo, decidere di smettere, è il più duro; perchè include una volontà ferrea.
Una volta presa la decisione, questi fumatori però si stupiscono essi stessi di come sia facile tirare avanti senza tabacco.
Alcuni vedono nella rinuncia una sorta di sfida per dimostrare che sono più forti del proprio vizio; altri fanno scommesse con gli amici, poi l'amor proprio li costringe a vincere la scommessa.
Costoro imparano a conoscere risorse latenti che non avevano mai sospettato di possedere.
Nella maggior parte dei casi, però, il desiderio di rinunciare al fumo viene rafforzato da motivazioni più intense: il desiderio di una vita più sana e più lunga.
Per altri il profondo desiderio di aria fresca, una tosse persistente od una fatica prolungata fanno scattare la decisione di smettere.
Il lungo elenco di malanni provocati dal tabacco ha assunto per me all'improvviso tutto il suo sinistro significato.
Ho giurato che non avrei fumato mai più, a beneficio della mia salute, ma anche perchè sapevo che mia moglie ed i miei figli avevano bisogno di me.
Sono ormai quattro anni che ho smesso di fumare. Posso testimoniare la gioia di svegliarmi alla mattina senza la solita noiosa tosse ed una sorta di nebbia al cervello.
Ogni giorno assaporo la benefica sensazione di aria fresca nei polmoni; ma ciò che più conta, ho la soddisfazione di sapere che sono più forte del mio vizio.
Ciò che vi posso assicurare è che non si soffre nulla, l'unica cosa è la meccanicità di mettere la mano in tasca per cercare il pacchetto delle sigarette; a quel punto interviene la forza di volonta di sapersi dire: - Ma ho smesso -.
La maggior soddisfazione è di poter dire con non chalance agli amici - Beh, si ho smesso da quattro anni di fumare - e poter leggere nei loro occhi lo stupore quando si chiedono chissà come avrà fatto, chissà cosa avrà sofferto.
Ebbene NULLA.
Finalmente posso unirmi al coro di migliaia di altri ex:
- WHOAW, HO SMESSO DI FUMARE !!! -.
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