Un vecchio dermatologo una volta mi disse che i monaci buddisti hanno l'epidermide liscia perchè, vivendo al chiuso nei templi, vedono raramente il sole; la loro pelle, quindi, invecchia poco.
Chi è arrivato alla mezza età facendo il pieno di raggi solari si confronta ogni mattino allo specchio con una sgradevole verità: le rughe.
Ecco perchè molte donne si ritrovano ad intonacarsi la faccia con mezzo centimetro di fango, sostanza che si dice capace di annullare gli effetti dell'invecchiamento sugli strati superficiali della pelle.
Non si resiste alla tentazione di leggere gli annunci relativi alle cure anti-invecchiamento.
Il loro linguaggio, quintessenza della pseudoscientificità, affascina.
Migliaia di miliardi sono stati spesi per l'acquisto di questi prodotti.
Si decide di restituire alla pelle il fulgore dei 16 anni, e di colpo ci si sottopone a trattamenti con bendaggi alla alghe marine, massaggi con sali del Mar Morto e unzioni con olio di uova di salmone.
Le ragazze degli Istituti di Bellezza spiegano che il derma, la parte profonda della pelle, è uno strato di tessuto connettivo contenente collagene, una proteina fibrosa con funzioni di supporto, ed elastina, una fibra elastica che lega il tutto.
Psicologicamente, come la ciliegina sulla torta, ti comunicano con un tono di rimprovero e di disapprovazione che lo strato superiore della tua epidermide, la superfice della pelle , è un cimitero di cellule morte.
Il momento culminante di ogni viaggio nella galassia delle cure di bellezza e la sosta in un grande magazzino, dove una commessa molto carina e dall'epidermide immacolata serve su un piatto d'argento il catalogo dei prodotti per la pelle.
Dermatologi di fama, sono decisamente scettici sugli effetti cosmeticii delle tanto decantate creme contro l'invecchiamento, anzi arrivano quasi a dire che questi prodotti non servono a nulla, un pò per conservatorismo professionale ed un pò perchè non hanno effettivamente modo di conoscerne l'efficacia.
Spesso le ricerche vengono fatte dalle aziende che li producono, ma i risultati non vengono messi a disposizione degli addetti ai lavori.
Gli scienziati sanno che la produzione delle cellule della pelle rallenta via via che il corpo invecchia, e che le cellule prodotte ad una certa età non sono più vitali come quelle giovanili.
Il motivo di questo non si conosce e nessuno può dirlo con certezza, e non risulta che alcuno dei materiali attualmente pubblicizzati come utili alla cosmesi dia risultato efficace.
La verità è difficile da scoprire, perchè i produttori di farmaci anti-invecchiamento si nascondono spesso dietro una cortina di fumo formata da tre parole: - E' un segreto -.
Uno spiraglio di speranza è venuto dall'acido retinoico che si usa ormai da tempo per curare l'acne e che aumenta la produzione di cellule nell'epidermide.
Esperimenti hanno dato risultati confortanti, nelle parti trattate con acido retinoico si osserva un certo numero di cambiamenti: l'epidermide risulta ispessita del 40% circa, un fatto significativo se si considera che la pelle si assottiglia invecchiando.
La circolazione e la formazione dei vasi sanguigni aumentano conferendo alla pelle un colorito più roseo e più attraente.
Il raggruppamento dei granuli di melanina negli strati inferiori delle cellule dell'epidermide diminuisce, diradando o eliminando le chiazze tipiche della pelle vecchia.
Quindi l'acido retinoico aumenta la produzione del collagene e cancella le piccole rughe.
I dermatologi dicono che in questi casi entrano in funzione due fattori.
Il primo è l'effetto barriera: intrappolata sotto lo strato di pomata, l'umidità della pelle non evapora, e questo favorisce l'appiattimento delle minuscole rughe.
Il secondo è il rigonfiamento della pelle, che può essere determinato da qualunque tipo di fattore irritante.
Prendiamo il sole: arrossandosi sotto i suoi raggi, l'epidermide si gonfia un pò, e ritorna liscia. e più appariscente.
In Italia la produzione e la vendita dei cosmetici è stata regolamentata, in attuazione delle direttive della Comunità Economica Europea, dalla legge N° 713 dell'11 ottobre 1986.
Questa normativa, ritenuta una delle più rigorose a livello europeo, offre al consumatore garanzie sia sulle materie prime sia sull'idoneità e l'igiene dei locali destinati alla produzione. Inoltre le casi produttrici sono obbligate a tenere documentazione comprovante i controlli effettuati dalle autorità competenti su ogni prodotto.
Gli enti preposti ai controlli, che possono essere effettuati direttamente nelle case produttrici o nei punti di vendità, sono ilNAS ( Nucleo Antisofisticazione dei Carabinieri ) o le USL di zona territorialmente competenti.
La cortina di fumo, nonostante la legge della Comunità Economica Europea, rimane sull'efficacia di questi prodotti, sempre in rispetto del capitalismo industriale.
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