Nell'attesa che arivasse il loro turno di esibirsi, una decina di cavalieri in bicorno e giacca lunga a coda di rondine bevevano birra in un corridoio poco lontano dal maneggio d'inverno, l'elegante sala circondata da portici su colonne della Scuola d'Equitazione Spagnola di Vienna: il pubblico presente, affascinato, ammirava intanto due lipizzani che eseguivano, accompagnati dalla Sinfonia N°40 in sol minore di Mozart, un antico esercizio equestre, il pas-de-deux.
All'improvviso un tavolo andò a sbattere con violenza contro una parete del corridoio, rovesciando a terra con fracasso le bottiglie ed i bicchieri che vi erano posati sopra: i tre giganteschi candelieri che illuminavano la grande sala si misero a oscillare e gli spettatori furoni presi dal panico. I due cavalli continuarono imperterriti a muoversi con la stessa geometrica precisione, conservando una così ferrea disciplina che soltanto ad esercizio finito i loro cavalieri vennero a sapere che c'era stata una scossa di terremoto a Vienna, quella dell'aprile 1972.
Un simile freddo coraggio nei momenti di pericolo è caratteristico dei lipizzani che, minacciati più volte di estinzione, sono sempre riusciti a tornare dall'esilio e ad uscire dalle guerre con lo stesso portamento regale, suscitando una quasi mitica reverenza nelle persone che si occupano di loro.
Quella di Lipizza è una delle razze equine pure più antiche del mondo, perchè esiste da oltre quattro secoli: Dai principi del Sacro Romano Impero, a Napoleone , ad Elisabetta II d'Inghilterra, e le teste coronate hanno sempre mostrato di prediligere questi cavalli, che sulle acciottolate della Vienna dl XVI secolo trainavano le berline dei sovrani asburgicied ai giorni nostri hanno conferito una nota di maestosa eleganza ai cortei inaugurali di tre presidenti degli Stati Uniti.
Riservati per generazioni alle stalle della corte austro-ungarica, i lipizzani sono diffusi oggi in tutto il mondo, dai prati alpini al veld sudafricano, dalle colline pedemontane d'Australia alle pianure del Midwest americano.
Da qualche centinaia di esemplari alla fine della seconda guerra mondiale, i lipizzani purosangue sono passati a quasi 3000 esemplari, e la maggior parte di essa si trova in nove allevamenti nazionali sparsi per l'Europa, dove riceve cure premurose.
I lipizzani prendono il loro nome da Lipizza, un paesino a est di Trieste dove nel 1580 l'Arciduca Carlo D'Asburo creò il primo allevamento.
La razza è il risultato dell'incrocio tra robuste e resistenti fattrici italiane e stalloni andalusi fatti venire dalla Spagna.
Secoli di vita spartana hanno fatto dei lipizzani una razza resistente e longeva.
Al momento della nascita il lipizzano ha il mantello color marrone scuro, che a poco a poco schiarisce fino ad acquistare la tonalità marmo-avorio che lo ha reso famoso.
Quando si muove il lipizzano rivela veramente se stesso: l'andatura impettita ed altera, la folta coda che oscilla accompagnando il dondolio dei formidabili quarti posteriori ne fanno un cavallo degno di un imperatore.
La spinta poderosa delle zampe posteriori l'ha ricevuta in eredità dagli antennati, che dovettero imparare a spostarsi velocemente sul terreno durante i combattimenti a distanza ravvicinata.
Un tempo si insegnava ai lipizzani anche a saltare gli ostacoli e ad investire con gli zoccoli, nel pieno del galoppo, il nemico; oppure ad impennarsi sollevandosi in tutta la loro terrificante altezza per proteggere con l'immenso torace il cavalliere dai colpi di lancia e dai proiettili.
Eredi dei celebri purosangue dell'età asburgica e di Lipizza italiana, alla fine della seconda guerra mondiale, aMonterotondo, Roma, vivono e si riproducono i rappresentanti di tutte e sei le famiglie maschili di lipizzani: il Napoletano, il Favory, il Maestoso, il Pluto, il Conversano ed il Siglavy.
L'allevamento, di proprietà dell'Istituto Sperimentale per la Zootecnia, si trova nell'azienda di Tor Mancina, dove, in una tenuta di circa mille ettari di terreno, oltre un centinaio di cavalli vengono allevati allo stato brado.
Nell'allevamento di Monterotondo le cavalle partoriscono all'aperto e fanno tutto da sole, di solito accade nel cuore della notte, e la mattina si trova il puledrino già in piedi accanto alla madre.
La bellezza e l'imponenza di questi cavalli è famosa, molto spesso vengono utilizzati come modelli per il cinema o la televisione: lo splendido cavallo bianco lanciato in corsa sul bagnasciuga, in uno spot televisivo, guarda a caso, è proprio un lipizzano italiano.
Il termine purosangue sta ad indicare un cavallo la cui ascendenza è scrupolosamente documentata per un minimo dicinque- sette generazioni; quando un cavallo lipizzano muore, il suo pedigree deve essere distrutto in presenza di una speciale commissione.
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