Il mondo ha sempre meno alberi e le conseguenze sono disastrose. Un terzo della superfice terrestre è arido ed ogni ora spariscono 1200 ettari di foresta tropicale.
Haiti sprofonda nel mare per l'erosione del suolo, mentre lo strato coltivabile del Nepal frana dai pendii delle montagne, provocando innondazioni che distruggono i raccolti della vicina India. Il 90% della popolazione del terzo mondo usa la legna per cucinare e riscaldarsi. Le donne del terzo mondo, non troveranno più legna da ardere perchè la consumeranno più velocemente di quanto le piante crescano.
Il mondo civile sta al balcone impassibile di questa situazione, senza rendersi conto minimamente che questo fatto coinvolgerà la razza umana. Che cosa si può fare per evitare una simile catastrofe? Certamente non stare al balcone, ma intervenire in maniera massiccia e ripopolare le foreste pluviali.
Esiste una pianta che si chiama Leucocaena Leucocephala che cresce più di 18 metri in cinque anni, e ricomincia a crescere non appena viene tagliata per essere utilizzata come legna da ardere. Il bestiame ama pascersi delle sue foglie nutrienti, dei bacelli, dei fiori e perfino dei rami più teneri. Le foglie, inoltre, possono essere utilizzate come insalata, per fare salse e minestre, mentre i semi, tostati e macinati, diventano un ottimo surrogato del caffè. La leucaena fa ringiovanire la terra, incoraggiando la crescita di ogni sorta di vegetali, essendo anche un ottimo fertilizzante.
Il suo legno ha anche molte utilizzazioni nell'industria del mobile, della carta, altri materiali tipo rayon e cellofan e delle costruzioni.
Coltivazioni su vasta scala sono stati varati in Indonesia, Sri Lanka, Thailandia, Kenya, Malawi, Haiti, Repubblica Dominicana e Messico.
La Leucaena stà occupando il posto che merita grazie all'opera di tre uomini: L'australiano Mark Hutton, specialista in foraggi, Michel Benge, esperto di agricoltura e foreste, James Brewbaker, un agronomo americano. Questi tre agronomi notarono le caratteristiche salienti di questa pianta ed incomminciarono a sviluppare progetti di ripopolamento dovunque fosse possibile. Questa mimosacea era nota anche ai tempi degli indios maya che vivevano nel Messico centrale;Oaxaca, il nome dello stato meridionale di questo paese significa in lingua zapoteca - luogo dove cresce la Leucaena Leucocephala.
Si scoprì che le radici della pianta scendevano a grande profondità, e reagendo con i batteri, come molti legumi, formavano sulla superfice noduli nei quali si raccoglieva l'azoto- elemento base dei fertilizzanti - che inviavano poi alle foglie. Mescolate alla terra, queste foglie ricche di sostanze nutritive ne migliorano la qualità, e rappresentano una fonte inesauribile di fertilizzante.
Delle foglie di Leucacaena il bestiame va ghiotto. Si scoprì che quando gli animali mangiano le foglie prima che i rami diventino legnosi, la pianta riproduce repentinamente una massa di nuovo fogliame molto nutriente, ricco di proteine e facilmente digeribile. Nel giro di due settimane il terreno spoglio è di nuovo pronto per il pascolo.
La leucaena è anche una fonte naturale di energia. Il suo legno brucia a lungo e possiede alto potere calorifico. Nelle Filippine stanno alimentando centrali elettriche con il legno di questa pianta. Quando la pianta viene tagliata, il tronco ricomincia immediatamente a crescrere. Esiste una varietà di questa pianta che raggiunge i nove metri di altezza in due anni.
Il tronco, dopo quattro anni, raggiunge la circonferenza di quasi un metro.
Decine di paesi del Terzo Mondo hanno iniziato la coltura della pianta ed in molte nazioni sono iniziati programmi di rimboschimento basati sulla Leucaena.
La casa Reale di Svezia ha insignito questi tre ricercatori del "International Investor Award" per le scienze forestali.
La salvezza di gran parte della terre emerse, del bestiame e dei popoli può dipendere da questa. Tutto il mondo sta usufruendo dei vantaggi che da questa pianta, tranne che in Italia, il Ministero dell'Agricoltura forse non ritiene opportuno utilizzarla. Pure la Protezione Civile, nonostante gli smottamenti che si sono verificati ultimamente in tutto il territorio italiano, non prevede minimamente di utilizzare questo bene della natura a protezione del suolo e dei cittadini italiani.
Aperiodico gratuito di socializzazione |
| Contact Us
| Invita i tuoi amici
| RSS:
Blog
| Video
| News
| Links
|
Commenti