Minorca è la piccola sorella delle Baleari, molto meno famosa di Maiorca, Ibiza e Formentera, ma non meno attraente.
E' anche detta l'isola dal cuore grande, dove esistono spiagge vergini bagnate da un mare che passa dai toni del turchese a quelli smeraldo.
E' l'isola ancora vergine, selvaggia ed imprevedibile, dove esiste solo una strada principale che va da Ciutadella a Mao ed è lunga 44 kilometri, poche altre strade secondarie che dalla principale portano alle varie cale sul mare e molti sentieri sterrati.
Si può sorseggiare un mojito con menta appena colta , o attraversare un giardino del cinquecento intorno ad una villa padronale per raggiungere Son Saura e la cala des Talaier.
Un posto dove si arriva dopo mezz'ora di cammino, dove si resta attoniti da un paesaggio di sabbia bianca, acqua trasparente e corallo rosa. E' la spiaggia della libertà, nudisti ed intellettuali impegnati in letture politiche. Posto incredibile.
Minorca non è la spiaggia delle ville private, degli happy hours e delle notti alcoliche in discoteca: Minorca è animata da famiglie che lavorano le scarpe, les avarques, e da pescatori che non disdegnano la tramontana. I mulini a vento della Ciutadella, gli scogli a picco, le piazze ed il delizioso porto. Palazzi che raccontano le conquiste della storia, dai vandali agli inglesi.
Artigiani unici come Nadia Rabosio che disegna gioielli unici, c'è Inaki Sampedro che crea borse dipinte a mano e portafogli, c'è Gabi che nel suo antico pastificio in Castel Rupit prepara l'aperitivo con un calice di rosato e olive nere.
Per pranzo invece c'è Matias all'Hogar del pollo, in piazza San Pedro, il rifugio della brava gente che apprezza un menù povero galiziano con fave e sarde, oppure pane, olive e vino. Non è di sicuro il Club esclusivo, ma sono quelle cose che vanno provate almeno una volta nella vita per rimpiangere le cose semplici della natura.
All'altro capo dell'isola c'è Mao l'aristocratica. E divisa in due parti, la parte alta con la cattedrale ed il mercato chiuso nel chiosco del Carme, la parte bassa con il porto. Case signorili e case di pescatori tagliate da stradine in salita, ristoranti e trattorie dove l'aragosta è ancora regina, sopra una montagna di riso, oppure in una paella condita con i profumi dell'isola ed i frutti del mare. Il fantastico pollo a la gallega con patate ed il tutto inaffiato con la Cava lo spumante spagnolo.
Nor e sud dell'isola si distinguono da Cala Morell a Punta Prima, dalle alte rocce e da un freddo paesaggio nordico, alle lunghe spiaggie bianche.
Cap de Favaritx ed il suo faro, immerso in un paesaggio lunare che delimita il parco naturale della biosfera.
Sant Lluis con le case strette l'una all'altra, basse, dove gli anzizni giocano a domino e all'occorenza arriva una tortillas con patate. Seguendo la strada si arriva a Punta Prima, dove l'acqua è sempre trasparente, e dove il mare è riparato dal vento.
A Es Grau i pescatori, vestiti di bianco, tornano al molo con polipi e triglie. Il Parc S'Albufera una laguna che raccoglie anatre, cormorani e rettili. Ecco perchè Minorca è bella; cosi varia di piante, fiori, animali, acqua e sabbia mai uguali.
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