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  • Raccontini

    Sergio Neddi 5141 giorni fa

    IL DIROTTATORE


    Arturo era calmo e non si aspettava l'avventura che lo avrebbe coinvolto da lì a poco: erano anni che prestava servizio su quella linea ed aveva sempre avuto il controllo della situazione, nonostante tutte le intemperie. Anche stavolta era lui ai comandi del mostro d'acciaio. Sapeva che se la sarebbe cavata benissimo, come al solito.
    Giacomo era un passeggero estremamente annoiato, od almeno così sembrava: leggeva il giornale gettando ogni tanto un'occhiata distratta al paesaggio che scorreva all'esterno del finestrino.
    Tutto sommato normale, direte voi. E invece no! Ad un tratto Giacomo si alzò: un mitra era apparso quasi per incanto tra le sue mani. Qualcuno fece per urlare. "Silenzio!" intimò il dirottatore e si diresse verso la cabina. Impegnato ai comandi, Arturo non s'era accorto di nulla, ed il freddo della canna alla tempia lo colse di sorpresa. "Dirotta al più vicino aeroporto!"
    Arturo pensò potesse trattarsi di uno scherzo, ma l'arma faceva poca voglia di mettersi a ridere. Decise di ubbidire e di dirigersi verso l'aeroporto più prossimo. "Ci arriveremo in una quindicina di minuti", avvertì.
    Si lasciò così travolgere dai pensieri: eh, già, aveva sentito di parecchi piloti alle prese con i dirottatori, ciononostante non avrebbe mai pensato che una sorte simile sarebbe toccata pure a lui. In tante ore di servizio gli era capitato di aver a che fare con i temporali e con le loro turbolenze, i fulmini, i problemi del gelo, ecc. ma i dirottatori proprio non li aveva mai considerati (neanche quando pioveva a... dirotto): ed ora ne aveva lì accanto uno. Che fare?
    "Mi raccomando, non fare scherzi!" Queste parole lo scossero dai suoi pensieri. Già, che scherzi poteva fare? Non aveva la possibilità di chiamare aiuto via radio od altro: poteva solamente ubbidire. A meno che...
    L'idea che gli balenò era rischiosa, ma decise di tentare ugualmente: una rapida manovra con i comandi ed il grosso pachiderma ebbe un sussulto. Ciò bastò perché il dirottatore, preso di sorpresa, perdesse l'equilibrio e cadesse a terra.
    Arturo ne approfittò per abbandonare i comandi e saltargli addosso. Con un calcio ben assestato allontanò l'arma caduta a terra ed i due cominciarono a darsele di santa ragione.
    Ad un certo punto si udì uno schianto, il sobbalzo fece cadere i passeggeri dai sedili, ci furono scene di panico. Poi più nulla.
    Arturo riprese il controllo di se stesso e cominciò a ricomporsi la divisa: ormai il dirottatore era stato fermato dai passeggeri, bastava avvisare la polizia. Spense il motore e scese a valutare i danni: poco male, quel tronco di quercia aveva solo preso di striscio la fiancata, bloccando però il veicolo. Ciò impedì un incidente ben più grave.
    Arturo continuò a ripensare all'accaduto: che strano, dirottare un autobus di linea... boh!

     

    LE GUERRE PUBICHE

    Anno 1971. La professoressa di storia la chiamavamo semplicemente prof ed il professore di matematica professò. Non gradivano ma nemmeno dava loro fastidio. Invece il bidello s’incavolava a morte se lo chiamavamo bidè. Comunque sia quel giorno me ne stavo mezzo stravaccato sul banco con l’aria sicuramente annoiata mentre entrava nell’aula la prof. Mi ricomposi subito, cercando di assumere un’aria più idonea, qualcosa che almeno assomigliasse a quella di uno studente, ma era dura. La prof era sui 25 anni, al suo primo anno d’insegnamento. Piccolina e rotonda, camminava invece di rotolare in quanto un paio di stivali che immagino non togliesse mai le davano la rigidità necessaria a mantenersi in posizione eretta. Una volta entrata si posizionò davanti alla cattedra. Il brusio della classe cessò di colpo. Un aeroplanino di carta ritardatario finì il suo volo spiaccicandosi sul muro in fondo all’aula, per poi ricadere a terra.
    Facendo finta di niente la prof si girò con il suo caratteristico scricchiolio di tacchi alti almeno 12 cm. Si avvicinò alla lavagna, una tavola di ardesia larga almeno 2 metri ed alta un metro e 10 appesa al muro con due grossi ganci. Spingendosi in alto, tanto da sembrare dover spiccare il volo, tutta tesa e protesa verso l’alto riuscì a scrivere, nella parte inferiore della lavagna, appena sopra il legno della cornice, la scritta in maiuscolo:

    I ROMANI NEL VENETO

    Mentre sottolineava la scritta il gesso si spezzò. Una parte cadde a terra, l’altra continuò la sua corsa sulla lavagna, completando la sottolineatura ed emettendo il caratteristico rumore che fece schizzare su ed impietrire tutti gli studenti. Al termine della  sottolineatura probabilmente era rimasta sulla lavagna oltre alla traccia bianca del gesso anche una mezza unghia della prof, che a questo punto si girò verso di noi, con la sua faccia tonda come il corpo, ma si distingueva da quest’ultimo per la mancanza di stivali. Sorrideva.
    “Oggi continuiamo la lezione precedente sui romani e proseguiamo con la venuta dei romani nel Veneto, anzi, prima di continuare sarà il caso che facciamo qualche interrogazione in maniera che possiamo vedere se avete capito.”
    “Continuiamo, proseguiamo, facciamo, possiamo vedere – ripetevo tra me e me – altro che plurale maiestatis, sarebbe meglio il singolare poveratis.”
    Avevo ancora il brivido del gesso che correva lungo la schiena e se ne stava aggiungendo un altro, quello premonitore dell’interrogazione. Cominciavo a pensare che il “poveratis” sarei stato io se fossi stato interrogato.
    Mentre la prof si guardava attorno alla ricerca della classica faccia da interrogazione io cercavo di tenere la mia testa allineata a quella del ragazzo del banco davanti al mio, in modo da sparire agli occhi della prof. Speranza vana: all’improvviso il ragazzo starnutì e mentre si abbassava a prendere il fazzoletto mi lasciò scoperto, proprio mentre la prof si girava istintivamente nella direzione dello starnuto, cioè nella mia! Lo sapevo, avevo la scritta “interrogami” stampata in faccia, e per ironia della sorte l’agitazione mi aveva mandato il sangue alla testa, per cui la scritta appariva pure in rosso lampeggiante al ritmo delle mie pulsazioni cardiache.
    “Ah, ecco, giusto, interroghiamo Neddi.”
    Per un microsecondo sperai che ci fossero almeno venti miei omonimi nell’aula, ma subito dopo realizzai che non ce n’era uno nemmeno in tutt’Italia, figurati nell’aula, per cui toccava per forza a me.
    Mi trascinai in piedi, ormai sconsolato e rassegnato, e mi avvicinai alla “zona interrogazione”, cioè presi posto davanti alla lavagna.
    “La volta scorsa abbiamo visto che nel secondo secolo avanti Cristo…”
    Non l’ascoltavo, ero troppo occupato a tentare di mimetizzarmi tra lo sciame di formiche che usciva da una crepa nel muro.
    “…nel secondo secolo, dicevo” - e qui una pausa, poi riprese calcando bene le parole. Sulla mia faccia probabilmente era apparsa anche la scritta “help”, lampeggiante pure essa.
    “…nel secondo secolo c’erano le guerre puniche… mi sai dire qualcosa delle guerre puniche?”
    Io non sapevo nulla nemmeno delle guerre pudiche, quelle che facevano tutti nudi con la foglia di fico Adamo ed Eva, figuriamoci delle guerre puniche! In ogni caso con la mente ero lontano mille miglia dall’argomento trattato e sicuramente nemmeno queste mille miglia saranno state miglia romane. Visto che il mimetismo con le formiche non era riuscito cercai un altro stratagemma per cavarmela, ma non riuscii a pensare a nulla. Poi, improvvisamente, il segno di sottolineatura scritto dalla prof alla lavagna mi dette un’idea. Presi un gessetto e mi abbassai con la schiena (per fortuna ero giovane, ora mi avrebbe fatto male) fino alla parte inferiore della lavagna e continuai la linea della sottolineatura, ispessendola ed allungandola verso l’alto in modo da portarla verso il centro della lavagna e farne una strada romana, con tanto di basolato.
    “Al termine delle guerre puniche - esordii – e precisamente nel 148 a.C….”
    Feci una breve pausa in modo da assicurarmi l’ascolto della prof ed inoltre da rendermi conto di essere proprio io a parlare, fino ad un attimo prima non ci avrei creduto. Continuai orgogliosamente:
    “…in Veneto arrivò la via Costumia!”
    “See… la via dei costumi di carnevale!” rise una voce in fondo all’aula.
    Rise anche la prof, che mi rimandò al posto con un insperato 6 (sia pure meno meno) visto che, disse, evidentemente non aveva ben spiegato le guerre puniche e la via Postumia (“e non Costumia”, rimarcò) la doveva ancora spiegare.

     

    IL SEGNALE

    Alfonso non era un generale ma si trovava ugualmente dietro la collina. Non era la prima volta che doveva usare un fucile, ma questa volta sapeva che sarebbe stato differente.
    Da bravo cacciatore di solito utilizzava l'arma per abbattere qualche capo di selvaggina: era stata infatti la passione per la caccia che anni addietro gli aveva messo l'arma in mano.
    Questa volta però era diverso. Sapeva che doveva sparare ad un preciso segnale, che gli doveva giungere all'ora prestabilita. Inspirò profondamente e scrutò il cielo limpido di agosto.
    Consultò l'orologio: mancava ormai veramente poco alle 08.30, l'ora X. Cominciò a pensare: cosa sarebbe successo se il sofisticato marchingegno non avesse ricevuto il segnale come stabilito? Dapprima ebbe un impulso di rifiuto, ma poi i suoi pensieri cominciarono a mettere a fuoco la situazione. Suo fratello sicuramente non avrebbe avuto futuro se avesse fallito. Le sue mani iniziarono a tremare leggermente, poi più intensamente. Aggrottò le sopracciglia, inspirò profondamente e riprese il controllo di se stesso. Imbracciò il fucile che teneva a tracolla, tolse la sicura e puntò l'arma verso il cielo, come alla ricerca di un nemico invisibile. Poi, senza spostare l'arma, girò la testa verso quella scatola che ormai non sapeva se odiare oppure amare. Da lei doveva scaturire un segnale che poteva cambiare il futuro non solo di suo fratello, ma dell'intera umanità. Mancavano ormai pochi secondi. Iniziò mentalmente un conto alla rovescia... 10... 9... 8... - Dio non ce la faccio! - 7... 6... - Devi farcela! - si disse 5... 4... Ormai il sudore gli colava davanti al viso, non sapeva se ciò fosse dovuto al sole di agosto oppure all'emozione del momento, ma ormai importava poco. 3... 2... 1... un istante di pausa... niente! Pochi attimi di ansia, mille pensieri concentrati in un batter di ciglia, lampi di luce e figure nella mente... forse aveva sbagliato a contare, forse l'esperimento era fallito. Tremò a quest'ultimo pensiero ed alle sue terribili conseguenze. Rifece il conto alla rovescia. 5... 4... 3... 2... 1... ze... Tre colpi secchi lo fecero sussultare. Era il segnale! Rimase un secondo a fissare come inebetito la grossa scatola di legno che aveva emesso quei tre colpi, come a voler sincerarsi che provenissero effettivamente da lì. Poi si riprese. Ora toccava a lui. Riprese fiato e poi, con apparente calma, senza prendere nemmeno la mira, sparò.
    Il rumore della deflagrazione si spanse tutt'intorno per qualche chilometro. Stormi d'uccelli s'innalzarono in volo spaventati in uno spolverio di piume, qualche timida lepre s'infilò precipitosamente nella tana, poi, una volta spenta l'eco dello sparo, un silenzio irreale piombò tra le colline bolognesi.
    "Vittoria!" Alfonso sapeva che suo fratello Guglielmo sarebbe stato fiero di lui. Era certo che a 2400 metri di distanza, dall'altra parte della collina dei Celestini e precisamente dalla finestra del suo laboratorio a Villa Griffone di Pontecchio, Guglielmo aveva sentito lo sparo e probabilmente stava esultando. Il colpo di fucile sparato in aria era la risposta all'insolito segnale. Forse in quel momento nessuno dei due si rese conto della portata di ciò che avevano fatto, in quel lontano 1895: ma i fratelli Alfonso e Guglielmo Marconi ne sarebbero per sempre stati orgogliosi. Quel segnale, i tre colpi che rappresentano la lettera "S" in alfabeto  Morse,  erano in realtà un segnale radio: si trattava della prima trasmissione del telegrafo senza fili.

     

    PIANETA TERRA

    C'era una volta il pianeta Terra. Ora non c'è più.
    In quel tempo la tecnologia aveva avuto un incremento notevole rispetto alle epoche precedenti e ciò aveva rivoluzionato il modo di combattere. Ormai da tempo le guerre si combattevano a tavolino, come fare una partita a scacchi. Ogni mossa studiata dal proprio quartier generale si rifletteva istantaneamente a tutte le unità controllate dalla nazione. La guerra fredda era solamente un triste e lontano ricordo, ma le nazioni continuavano in maniera sommersa lo sviluppo ed il test delle proprie tecnologie. L'atollo di Oigres era una delle unità di difesa/attacco nucleare disseminate nell'Oceano Atlantico durante la corsa agli armamenti. Concepita durante gli anni più bui della guerra fredda, aveva in dotazione decine di missili a testata nucleare con una gittata intercontinentale. Tutte le attrezzature della base erano state rinnovate più volte nel corso degli anni e quindi la base stessa era quanto di più avanzato ci potesse essere a livello tecnologico, anche se era già passato qualche anno dall’ultimo aggiornamento della struttura.
    Non aveva un nome ma solo una sigla: MDF576 ed era un chip intelligente che lavorava con centinaia di altri suoi simili nelle schede del grosso elaboratore della base di Oigres. Il suo lavoro era semplice: doveva bloccarsi all'arrivo di un impulso negativo. Essendo un controller intelligente sapeva quanto era importante la sua funzione: l'elaboratore era infatti collegato ai dispositivi di lancio dei missili nucleari e quindi guai se non avesse svolto nel migliore dei modi il suo delicato compito. Il chip svolgeva da anni quel lavoro, non si lamentava mai, d'altronde era tenuto in un ambiente a temperatura controllata: riscaldato d'inverno e rinfrescato d'estate. Che dire poi dell'alimentazione? Era stabilizzata con precisione. Chi stava meglio di lui? Quell'estate però aveva fatto un caldo inusuale e purtroppo la ventola di raffreddamento con il passare degli anni aveva cominciato e divenire inefficiente, rumorosa, ed a perdere giri. Fu così che proprio in una delle giornate più torride di agosto si fermò. Il chip MDF576 cominciò a patire il caldo come non aveva mai sofferto nei vari anni di servizio. E surriscaldandosi si accorse che stava avvicinandosi alla temperatura di fusione del silicio, il semiconduttore di cui era costituito. Si rese conto che stava morendo. Le forze gli venivano sempre meno e proprio in questo frangente arrivò un impulso negativo. Riuscì a malapena a bloccarlo, ma subito dopo ne arrivò un altro e poi un altro ancora. Ormai stremato il chip riuscì a bloccare il secondo impulso, ma non il terzo. Mentre moriva con la fusione del suo cuore di silicio, vide con orrore l'impulso diramarsi per le miriadi di fili, attraversare varie schede e centinaia di chip, per poi giungere ai dispositivi di lancio che si attivarono in sequenza.
    C'era una volta il pianeta Terra. Ora non c'è più.

  • Progresso tecnologico, ma dove ??

    Raul Bove 3386 giorni fa

    Innovazione ma dove ??

    Molte volte mi trovo a dissentire profondamente con quelle che sono le opinioni della maggioranza dell'opinione pubblica.
    Ad esempio in questi anni ci hanno coperto di elogi riguardo le innnovazione apportate alle automobili, con l'introduzione delle NUOVE TECNOLOGIE !!

    image

    Se facciamo un passo indietro però molti di noi ricorderanno che la Fiat UNO 45 ES con 810 kg (motore 903cc.) consumava 4,15 lt/100 km (c.ca 24 Km con un litro) e raggiungeva la ragguardevole velocità (per l'epoca) di 140 Km/h più che sufficiente per una famiglia per andare al mare o fare un viaggio di media portata (per quanto ci siano state persone che sono andate a Capo Nord o ci abbiano fatto 350 mila Km con la propria UNO).

    Al giorno d'oggi una equivalente Fiat Punto Classic, necessita di un motore di 1.200 cm cubi, con 55 Cv e velocità di poco superiore ai 150 Kmh consuma 5,7 litri/100 km nel ciclo combinato (quasi 2 litri precentuali in più), ed un peso di ben 1090 . L'abiltabilità è pressoche identica, ed il fascino della UNO non si discute.

    Grazie agli ultimi studi si è scoperto che anche la famigerata benzina con il piombo non era poi così male, in quanto il piombo una volta bruciato tendeva a rimanere nello scarico (e quindi in un eventuale riciclaggio veniva fuso nuovamente) oppure cadeva sul manto stradale, unendosi all'asfalto e rimaneva li' creando pochi danni all'ambiente al contrario di quanto ci hanno raccontato per anni.

    Ora per contro siamo impesati da PM10 e da altre polveri sottili non misurabili, valutate voi l'impatto sull'aria che respiriamo.

    Ma l'innovazione non si ferma !!

     

     

    A seguire BMW e idrogeno ..

     

     

  • Un'ora alle Poste Italiane

    Utente sconosciuto 3048 giorni fa

    Mi è toccato spedire una lettera, una semplice busta imbottica con dentro un CD per la mia fidanzata e, purtroppo, non avevo i francobolli, quindi m'è toccato recarmi all'ufficio postale (di pomeriggio è aperta soltanto la sezione centrale) di Pisa, città in cui al momento vivo.

    fila alla posta

    Ahimè, già appena entrato ho notato l'infernale bolgia di clienti, divisi tra correntisti ed anonimi fruitori del servizio, tutti accaldati ed in cerca di un pò di frescura, chi sostando vicino all'ingresso, chi girovagando per l'area d'attesa sperando di beccare quell'alito di vento proveniente dalle finestre, i più rassegnati occupavano i posti a sedere.

    Mentre notavo con quanta lentezza gli impiegati servissero i clienti, vedo alzarsi l'addetta al mio sportello e sparire, stava servendo un ragazzo sulla trentina, che, sulle prime, mi è parso provenire dall'europa orientale.

    Dopo circa 20 minuti, la signora è tornata allo sportello con carta da pacchi, nastro e forbici, il ragazzo doveva spedire due pacchetti ma, essendo straniero, non conosceva le richieste dei nostri uffici, che non spediscono pacchetti non avvolti in qualche tipo di carta.

    Dopo aver fornito i dati per la spedizione, il ragazzo si attendeva due ricevute, una per ogni pacchetto, ma l'impiegata gliene ha fornita soltanto una. Lui ha cercato di chiedere l'altra, ma il suo italiano non è stato sufficiente, così si è voltato spaesato, cercando nella sala qualcuno che lo aiutasse.

    Ero dietro di lui ed in inglese mi sono offerto di dargli una mano, così ho scoperto che era tedesco e che mi ero sbagliato sulla sua nazionalità. In ogni caso gli faccio da interprete e spiego all'impiegata che lui sta chiedendo la seconda ricevuta, lei mi risponde che per la spedizione con "pacco ordinario, la ricevuta non è prevista".

    Il ragazzo sconsolato mi saluta con un sorriso e va via.

    Prima che ciò accadesse, stavo notando il rito che intercorre tra un cliente e l'altro: ogni volta che hanno terminato di servire qualcuno, gli impiegati non fanno scattare il numero per servire il cliente successivo, ma temporeggiano, controllano carte, si alzano, mettono a posto pacchi, oppure chiedono qualcosa a qualcuno che passa loro dietro o, ancora, scambiano 4 chiacchiere con i colleghi. Poi tornano a sedersi e, con estrema lentezza (sembra di guardare un rallenty) muovono il dito verso il pulsante che fa avanzare il contatore.

    La velocità arriva soltanto quando al numero chiamato non corrisponde cliente, allora inizia il balletto dei numeri che si susseguono a velocità supersonica, quasi che, quando chiamato, il cliente in attesa debba precipitarsi allo sportello in un battito di ciglia, pena la perdita del turno.

    Spazientito, ma per certi versi ironicamente divertito dal rito, ho cercato di cronometrarlo al meglio che potevo, beh, tra un cliente e l'altro, si arriva anche ad aspettare 5 minuti prima che il numeretto scatti di nuovo.....

    Non c'è che dire, viva l'(in)efficienza italiana!

  • MICHEL TELO' - Ai Se Eu Te Pego! Video Ufficiale

    monica 4551 giorni fa

    Partito dal Brasile passando attraverso lo sport più amato del mondo, "AI SE EU TE PEGO" del giovanissimo MICHEL TELÒ è diventato un fenomeno internazionale.

  • MICHEL TELO' - Ai Se Eu Te Pego! Video Ufficiale

    monica 4551 giorni fa

    Partito dal Brasile passando attraverso lo sport più amato del mondo, "AI SE EU TE PEGO" del giovanissimo MICHEL TELÒ è diventato un fenomeno internazionale.

  • Man beheaded in carpark as per Muslim Shariah law

    Francesco 4474 giorni fa nel gruppo ISLAM: NO GRAZIE
    Dozens of people have watched the public beheading of a Sudanese man in a Saudi Arabian carpark after he was found guilty in a secret trial of being a sorcerer. Shocking vision of the execution has emerged, showing Abdul Hamid Bin Hussain Bin Moustafa al-Fakki crouched on his knees and blindfolded as he awaits his death. The vision shows the executioner delivering the single blow that decapitates the man. Abdul Hamid is understood to have been arrested in 2005 after he was entrapped by a man working for the Mutawa'een (Islamic religious police) He was asked to concoct a spell that would cause the officer's father to leave his second wife. Mr Hamid reportedly carried out the curse in exchange for 6,000 Saudi Arabian riyals (about $1500). In a secret trial, where he was not allowed legal representation, he was sentenced to death by the General Court in Medina in March 2007. Mr Hamid, who was killed on September 20, is believed to have been the 44th person executed in Saudi Arabia this year - and the 11th foreign national. Malcolm Smart, Amnesty International's Director for the Middle East and North Africa, heavily criticised the killing. "Abdul Hamid's execution is appalling as is Saudi Arabia's continuing use of this most cruel and extreme penalty," he told The Daily Mail. The charity campaigned on Mr Hamid's behalf.
  • Attenti a: Polizia Postale Web Site Fans su Facebook

    Questa volta vi segnalo un gruppo di facebook che ha avuto un discreto successo

    https://www.facebook.com/fans.poliziapostale

    Fondato da un certo Andrea Mavilla, noto per aver già creato gruppi farlocchi quali: recupero account (ora chiuso) =>  Guarda il video

    Il nostro si spaccia per un agente della polizia postale, e fornisce soluzioni e consigli su come segnalare account e/o ricercare IP di truffatori e malintenzionati, non esclusi pedofili e stupratori (casi invece molto delicati, vista la natura di questi personaggi).
    In questo modo moltissime delle persone iscritte sono convinte di parlare con un rappresentante delle forze dell'ordine, ma non è così, (Reato di Millantato credito). Inoltre alcuni degli iscritti sono stati invitati a fornire dati personali quali Mail e ID di accesso, (per i quali è previsto il reato ex Legge 23 dicembre 1993 n. 547 "Art. 615-ter. (Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico). 

    #ff3300;">Chiunque abusivamente si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, è punito con la reclusione fino a tre anni.

    per ulteriori informazioni guardatevi:

    questo VIDEO

    o leggete le informazioni a questa pagina 

    image

    Riporto il testo: (ATTENZIONE URGENTE)*
    SI TRATTA DI  UNA FALSA PAGINA, NON della VERA POLIZIA POSTALE, che RICATTA E MINACCIA I SUOI FANS, E' necessario far CHIUDERE al Più presto questa PAGINA,
    SI PREGA SEGNALARE URGENTEMENTE SIA ALLA VERA POLIZIA POSTALE CHE A FACEBOOK CON I MOTIVI SOPRA INDICATI*

    ecco alcuni dei loro capolavori

    qualora vogliate VERAMENTE segnalare un abuso alla Polizia Postale, vi indichiamo gli indirizzi a cui potete farlo

    https://www.commissariatodips.it/ 

    https://www.poliziadistato.it/scrivici/message/

     

  • Il complotto

    Giulia Freddi 3452 giorni fa

    Demoni, alieni e satanisti della CIA: i cannibali: nel Nwo Fmi Spa: sistema esoterico Cabalistico: occulto, Massonico di Farisei del Talmud: la Magia NERA!

    loro giocano contro di me: una battaglia mortale, che, loro non potrebbero mai vincere: perché, Gesù Cristo è Risorto, e siede: alla destra del Padre: un solo JHWH holy! Ecco perché, io sono: soltanto: una Autorità Politica del Regno di Dio: Unius REI, la proposta politica del Re: Messiah umano: di: Israele: la LEGGE Naturale: e la LEGGE Universale: il vero rappresentante del Decalogo: di Mosé insieme a tutte le Chiese Cristiane: senza diversificazione di insegnamento! Così: io ho armato, la mia fede: politicamente e metafisicamente: così, io ho visto morire: demoni-alieni: Gmos Biologia Sintetica: satanisti, massoni ed islamici: perché il mio ministero colpisce a morte e danneggia nella salute: tutti i nemici di Cristo! ed infatti: io sono la più grande paura: per i satanisti: islamici: massoni, una sola sinagoga di satana: Nwo Califfato: oggi alleati: che, sono i padroni del mondo: per rovinare Israele il cristianesimo, ecc.. io li ho visti: nella mia intuizione, tutti di: morire: come mosche. Ecco perché, sono anni che: i Massoni: vanno a denunciare me, dal mio Arcivescovo FRANCESCO CACUCCI: e lui è stato costretto: a rimuovere il mio Accolitato: senza motivazioni: dopo 32 anni, violando: 1. la libertà: della mia coscienza: santuario dello Spirito SANTO, e, 2. la autonomia dei cristiani in politica, soltanto: perché, lui è un codardo: per dimostrare, anche lui: terribilmente, nel suo Corpo, che, Dio JHWH è il Signore! Questo è il più grave attacco: che, in questo mondo, mi poteva essere fatto, contro di me, cioè, se: c'era una possibilità di distruggere: il mio ministero politico: universale: e quindi: poter distruggere in genere umano intero. ed impostare definitivamente il regno di satana nel mondo. dico: "se era possibile danneggiare Unius REI. perché, non c'è nessuno, che, può danneggiare Unius REI: essendo il mio potere: come amministratore universale del Regno di Dio, un potere sovrastante: ogni potere terreno e Celeste!.. anzi, ogni opposizione: è destinata ad accrescere: il mio potere metafisico! Ogni odio, ed ingiustizia: non: soltanto: fortifica il potere satanico: dei farisei usurai: Illuminati: Fmi: Banca Mondiale, sulla via di Satana: e della globale schiavizzazione: di: tutto il genere umano, ma, altresì: fortifica: anche ME: Unius REI: sulla via del Bene, perché, non esiste per nessuno: ne ora, ne mai, la possibilità di poter sfidare: il Regno di Dio! Infatti, soprattutto satana stesso: non oserebbe mai: la sua disintegrazione: prima del tempo: stabilito: per venire da me! Quindi: quel codardo: ha mandato: durante un sogno atipico: uno dei demoni più potenti dell'inferno, che, è fuggito nudo lasciando, nelle mie mani; nella sua tomba: dove io sono entrato: i suoi vestiti: nelle mie mani!

    e la cosa più incredibile è che, io ho le prove: cioè, io posso dimostrare pubblicamente, tutte le miei affermazioni! quindi, io ti allego: una foto di google translate: dove ShalomGerusalemme, viene tradotto, con, il termine: di: "lorenzoJHWH", questo è: a dimostrare: come: google: è il cuore della A.I. aliena: satanica: artificiale intelligenza collettiva: la ENTITà: il Grande Fratello, infatti, in questo file foto: "aliens.jpg": un satanista: WolfFenric dice: "ShalomGerusalemme Those little death threats are going to get your account terminated, Just lonely old man setting on his throng in the bath room dreaming of world domination. ] ma: A.I. Gmos Talmud 666 agenda in: /translate . google . i t/ [ questa è la prova ]: traduce: [ "ShalomGerusalemme" con "Lorenzojhwh" ] inutilmente, il mio Arcivescovo ha tentato: di difendere i satanisti da me: in due occasioni: la prima volta: 3 anni fa: mi fece chiamare: GIUSTAMENTE: in Curia: dal Vicario Episcopale: Mons Domenico Ciavarella, A CUI IO PROMISI: GIUSTAMENTE: DI NON MALEDIRE NEL NOME DI GESù: NEANCHE: I SATANISTI: COSA: CHE IN PASSATO: IO AVEVO FATTO: PER I CASI PIù GRAVI: corsi di bestemmie, ecc.., ma, anche. personalmente: IL MIO ARCIVESCOVO: nella mia Parrocchia: lui mi rimproverò: e mi minacciò: anche: INGIUSTAMENTE: disse: "bada bene.." dicendo: che, esisteva già, un esorcista ufficiale della Diocesi di Bari: e che quello: non ero io! ma, TUTTO QUESTO: è ASSURDO E GROTTESCO: insieme, PERCHé: OGNI CRISTIANO è AUTORIZZATO A PREGARE: LA PREGHIERA DI SAN BENEDETTO: DEL V SECOLO: C. S. P. B. Crux Sancti Patris Benedecti. Croce del Santo Padre Benedetto C. S. S. M. L. Crux Sacra Sit Mihi Lux Croce sacra sii la mia Luce N. D. S. M. D. Non draco sit mihi dux Che il dragone non sia il mio duce V. R. S. Vadre Retro satana Allontanati satana! N. S. M. V. Non Suade Mihi Vana Non mi persuaderai di cose vane S. M. Q. L. Sunt Mala Quae Libas Ciò che mi offri è cattivo I.V. B. Ipsa Venena Bibas Bevi tu stesso i tuoi veleni. ESORCISMO:(Al segno + ci si fa il segno della croce)+ In nomine Patris, et Filii et Spiritui Sancto. Croce del Santo Padre Benedetto. Croce Santa sii la mia Luce e non sia mai il dragone mio duce. Va indietro satana! Non mi persuaderai di cose vane. Sono mali le cose che mi offri, bevi tu stesso il tuo veleno. Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo +. Amen! Grazie dell'amicizia. grazie a te, CORAGGIO! NON SEI SOLO, SOLA: I SANTI DI DIO SPERANO E LOTTANO, PER LA TUA LIBERAZIONE! Ti mando un abbraccio, NEL SIGNORE DELLA RISURREZIONE! AMEN! ALLELUIA! GLORIA A DIO PER SEMPRE! preghiamo in comunione di fede: NELLA COMUNIONE DEI SANTI E DEI REDENTI: LA CELESTE GERUSALEMME, PER ESSERE CONSOLATI DELLE SUE CONSOLAZIONI! .. grazie, Va TUTTO bene, CON TE! DIO NON SI è ARRESO, A MOTIVO DEI TUOI PECCATI, PERCHé IL TUO DEBITO, è STATO PAGATO SULLA CROCE DA GESù: E TU NON SOLTANTO, tu HAI DIRITTO DI ESSERE PERDONATO, MA, TU HAI DIRITTO DI ESSERE GUARITO, E DI ESSERE RISTORATO, PER TUTTE LE PERDITE: CHE HAI DOVUTO SUBIRE... infatti, al cuore penitente il Signore JHWH dice: "la colpa per me, non è tua, ma, è tutta di farisei salafiti Satana, soltanto, quindi: tutti i tuoi dolori e le tue malattie cadranno su di Loro, e tu sarai liberato"
    alleluia Gloria a Dio JHWH Santo, per sempre. questa benedizione, è una Benedizione universale, e deve liberare, nel nome di Gesù, tutti i prigionieri!


    NON è mia l'ho trovata su FB e mi piaceva

  • Chi รจ la modella di Intimissimi 2016 - Gioia push up

    Alenka Nemcova 2959 giorni fa nel gruppo Noi Dalle Gambe Lunghe

    Si tratta di Irina Shayk,

    Irina Valer'evna Šajchlislamova è una supermodella russa, nota con il nome occidentalizzato di Irina Shayk

    La Top model protagonista dello spot di Intimissimi si fece conoscere qualche anno fa,  e che ora torna ad indossare i capi di intimo del prestigioso brand con una novità, il reggiseno Gioia super push up a fascia alta senza ferretto.

    Tempo fa giravano voci di una sua relazione con Bradley Cooper, voci poi smentite alla Parigi Fashion Week

     

    ecco la sua pagina facebook

    In tv possiamo ammirare la bellissima modella che lo indossa in un elegante video bianco e nero in un salotto sfitto. 

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    Raul Bove 5123 giorni fa nel gruppo Mondiali: FORZA ITALIA!

    Condividi se anche tu infileresti una vuvuzela in culo a chi le suona per tutta la durata delle partite

    Vuvuzela

    Poi vediamo se hanno ancora voglia di suonarla...

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