Nel 2010 il Copyright Office USA ha varato una norma che legalizza il jailbreak degli smartphone, per chi non sapesse di cosa si sta parlando, la procedura di jailbreak prevede la sostituzione dell'OS originale con una copia modificata in modo che i blocchi imposti di fabbrica vengano rimossi, rendendo possibile acquistare app da app-store non ufficiali e permettendo il rooting e l'abilitazione delle funzioni di tethering (ovvero la condivisione della connessione 3G del cellulare con il PC).
La norma ha una durata triennale, dunque sta per scadere e si corre il rischio che Apple torni a perseguire con cause civili gli utenti che eseguono il jailbreak.
La Electronic Frontier Foundation (FCC) ha perciò indetto una raccolta di firme per sostenere la richiesta di rinnovo di questa norma e l'estensione della stessa anche a tablet e PC.
La FCC ritiene che sia assolutamente insensato pagare per acquistare un dispositivo e poi dover sottostare a limitazioni d'uso imposte dalla casa. Una volta che il bene è stato acquistato e pagato, il possessore dovrebbe essere libero di utilizzarlo come meglio crede, anche di provocarne la deliberata rottura se ne ha voglia.
Attualmente, la norma fa sì che chiunque possa effettuare il jailbreak con l'unica conseguenza della perdita della copertura di garanzia sullo smartphone. Inutile dire che Apple sarebbe avvantaggiata dalla scadenza della norma, che le permetterebbe di perseguire chi opera il jailbreak, imponendo agli utenti di scaricare app soltanto dal proprio app-store.
Si attendono sviluppi, il 10 febbraio il Copyright Office risponderà alla richiesta di rinnovo della norma, incrociamo le dita gente.
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