L'allarme era già stato lanciato in primavera, ma il nuovo studio pubblicato su Nature, realizzato dal California Institute of Technology (Caltech), denuncia una perdita di oltre l'80% in un solo anno della fascia di gas protettiva. Le perdita dello schermo di ozono contro i raggi ultravioletti provenienti dal Sole è un fenomeno stagionale che ormai riguarda entrambi i Poli, anche se al nord risultava finora in maniera ridotta. Le nuove analisi sui dati relativi alla scorsa primavera hanno messo in luce che la fascia di ozono, presente tra i 18-20 km di altitudine, si è ridotta di circa l'80% provocando per la prima volta una perdita paragonabile a quella del polo Sud.
La causa scatenante di questo preoccupante fenomeno è stato l'inverno particolarmente rigido che ha interessato il circolo polare. Il record minimo è stato infatti causato da venti insolitamente forti, vortici polari, che hanno isolato la massa atmosferica sul polo Nord, generando una sorta di bolla d'aria fredda, che le ha impedito di mescolarsi con l'aria più calda delle medie latitudini. Durante il mese di marzo questa massa d'aria fredda, colpita dalla luce del sole, ha rilasciato, soprattutto nella parte più bassa della stratosfera, a circa 20 km dalla superficie, atomi di cloro e bromo, prodotti dei clorofluorocarburi (Cfc), che distruggono il legame chimico dell'ozono.
Fonte: ansa.it
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