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Ogni negozio di Oxford Street, una delle strade più famose di Londra, ha un aneddoto da raccontare su qualche cliente.
Da Marks & Spencer, per esempio, c'è stato un arabo che ha detto alla commessa: - Prendo tutta quella fila di camice da notte -.
La ragazza gli ha gentilmente fatto notare che erano tutte di taglia diversa, l'arabo ha risposto con calma : - Anche le mie mogli -.
Da Selfridges un uomo d'affari di un paese del medio oriente ha speso oltre 10.000 euro in profumi; poi siccome aveva fretta di prenderre l'aereo, ha convinto un boy a caricare le scatole su un carrello e spingerlo fino al suo albergo in Park Lane.
Un altro cliente ha lasciato le commesse di Mothercare a bocca aperta comprando 3.000 biberons, e un passante entrato da Jean Machine per caso ne è uscito con 400 paia di jeans.
Non esiste altra strada nel mondo capace di far aprire portafogli e borsellini come Oxford Street, i suoi registratori di cassa fanno sempre incassi record.
Anche i turisti amano fare spesa in questa strada che offre due chilometri e mezzo ininterrotti di negozi, da Saint Giles Circus ad est fino a Marble Arch ad ovest.
Solo Selfridges ha un flusso di trenta milioni di visitatori l'anno e più, circa dieci volte il flusso alla Torre di Londra.
Si dice che questa strada costituisce l'ipermercato più grande del mondo, senza uguali per varietà qualità e convenienza.
Nei mesi estivi di punta, luglio ed agosto, una folla cosmopolita si snoda sui suoi marciapiedi durante l'orario di apertura dei negozi ad un ritmo di 30.000 persone l'ora.
Lasciandosi trasportare da questa enorme fiumana di persone, sicuramente si coglie aspetti inediti, come quel giovane diplomatico dello Zambia che ordinava salmone affumicato e filetti di sogliola per oltre 2500 euro destinati ad un pranzo ufficiale d'Ambasciata.
Un dirigente industriale di Baghdad che con pazienza spuntava una lunga lista di camicie da notte, camicette e giacche di lana che sua moglie, le sue cognate ed amici di famiglia gli avevano commissionato.
Al Bazar delle Novità, sotto Peter Robinson, abbiamo visto 5000 ragazzine inglesi che ritmavano con i piedi gli ultimi successi musicsli messi dal disc jokey di quel magazzino, mentre decidevano come spendere la loro paghetta settimanale scegliendo tra un vastissimo assortimento di articoli.
Con i suoi 14 grandi magazzini, le sue circa 20 gioiellerie e quasi 300 altri negozi, metà dei quali di abbigliamento o di scarpe, Oxford Street è proprio una strada superlativa
Secondo il Guinness dei Primati ha il Magazzino con il giro di vendite più veloce del mondo ( Marks & Spencer di Marble Arch ) e la più grande calzoleria del mondo ( Lilley & Skinner che ha in mostra 8000 paia di scarpe ).
John Lewis, con un personale di 2000 impiegati che parlano non meno di ottanta lingue e dialetti - dall'arabo al cantonese, dal russo allo swahili - vanta il reparto tessuti per arredamento ed abbigliamento più fornito al mondo.
Debenhams, dove si legge un cartello con la scritta Benvenuti in 42 lingue, sostiene di essere uno dei più grossi mercanti di tappetti cinesi d'Inghilterra, mentre HMV offre la più vasta selezione di musica d'Europa.
Il fiore all'occhiello di qualsiasi catena di grandi magazzini è sempre la filiale in Oxford Street:, arrivare ad avere un punto vendita in questa strada significa avere il controllo del commercio al minuto.
La clientela danarosa che aiuta a rendere accettabili simili spese pazzesche viene soprattutto d'estate dai paesi ricchi di petrolio del medio oriente, preferendo alla calura del deserto il fresco di Londra e conferendo ad Oxford Street l'aspetto di un bazar orientale.
Uno Sceicco compra ogni anno da Debenhams centocinquantamilamila euro di merce per la famiglia reale dell'Arabia Saudita.
Uno degli stand di giornali che fa più affari in questa strada è quello di Marble Market, perchè vende quotidiani e riviste di circa dieci paesi arabi.
Mercanteggiare sul prezzo, secondo l'uso levantino, naturalmente è diventato di moda in una strada che un tempo, in linea con la migliore tradizione anglosassone, vantava prezzi fissi.
Mentre d'inverno Oxford Street ritorna ad essere dei londinesi, d'estate è il regno degli stranieri
Anche l'italiano Ettore Polledri benedice il momento in cui decise di vendere una catena di tavole calde nella City e di investire tutti i suoi risparmi per aprire il Caffè Torino in Oxford Street.
Il locale, con la sua atmosfera calda ed alla buona tipicamente italiana, è diventato un punto di ritrovo per chi, esaurito da una giornata di compere, voglia farsi un piatto di cannelloni o lasagne, seguito da paste fresche ed una tazza di caffè tra le migliori che si possano gustare a Londra.
Un giovane contabile di una compagnia di navigazione greca sbarcato in Inghilterra qualche anno fa con poco più di 150 euro in tasca, cominciò a vendere stivali alla moda in un piccolo stand all'interno di uno dei mercati di Oxford Street.
Attualmente ha un giro milionario, questo non sarebbe potuto succedere in altro posto se non OXFORD STREET a LONDRA.
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